Estorsioni e riciclaggio: Trieste ferma l’avanzata dei Casalesi verso Est

Maxi operazione della Dia giuliana: 7 arresti tra Campania, Emilia, Veneto e Fvg. Referente un faccendiere di Portogruaro: i suoi affari concentrati in Croazia
Un'immagine del blitz
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Sette arresti per estorsione, il video della Dia e della Finanza

TRIESTE Da Portogruaro a Pola passando per Udine e Trieste, dove i criminali talvolta si davano appuntamento per architettare gli affari oltreconfine. Ramificazioni non solo in Croazia ma pure in Slovenia, Gran Bretagna e Usa. Un flusso di quattrini milionario, con interessi nella finanza, nell’immobiliare e nelle auto di lusso. Estorsioni. Minacce di morte.

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Sono sette gli arrestati nell’operazione della Procura di Trieste - Direzione distrettuale antimafia. Una spallata al clan dei Casalesi: “mente” ma di fatto pure braccio operativo dell’attività criminale che da Napoli era sbarcata a Est. E che aveva nella figura del quarantatreenne Fabio Gaiatto, il broker di Portogruaro già in carcere per truffe con cifre da capogiro, l’uomo di riferimento. Decine le perquisizioni di questi giorni, tra cui una a Trieste: nella casa di un ex poliziotto friulano in pensione, entrato nel giro a fianco di Gaiatto, erano nascosti 43 mila euro. Spiccioli, comunque, rispetto ai milioni che mobilitavano i mafiosi all’estero. Nell’istruttoria è emersa la complicità di un carabiniere di Portogruaro, con cui i criminali si informavano per sapere dell’esistenza di eventuali indagini.

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L’operazione

Ieri la Dia di Trieste - supportata dalle sezioni di Padova, Napoli, Milano e Bologna, nonché dai militari del Nucleo di Polizia economico-finanziaria e di altri reparti della Guardia di finanza di Trieste - ha messo a segno i sette arresti. L’operazione ha richiesto l’impiego di 100 uomini tra militari e Dia, coordinati dal pm Massimo De Bortoli. Oltre a Gaiatto, ora in cella, si tratta di malavitosi di origini napoletane, residenti al Sud e nelle province di Treviso e Modena. Sono collegati ai Casalesi: Francesco Iozzino (56 anni), Gennaro Celentano (34), Mario Curtiello (36), Valter Borriello (42), Luciano Cardone (37) e Domenico Esposito (45). Risultano almeno altri cinque indagati.



Il traffico criminale

Tutto ruotava attorno a Gaiatto, il faccendiere di Portogruaro detenuto a Pordenone, che deve aver dato buona prova di sé nelle truffe ai risparmiatori. Il broker con il suo sistema di trading poteva contare su un portafoglio di tremila investitori e una disponibilità tra i 70 e gli 80 milioni. Somma che aveva indotto i Casalesi a eleggerlo come amministratore dei loro affari all’Est. Il clan gli aveva così messo in tasca 12 milioni, con il compito di farli fruttare. Gaiatto aveva puntato molto sulla Croazia, investendo in società immobiliari, finanziarie e auto di lusso. Si era affidato a imprenditori, il faccendiere veneto. Spesso italiani che operavano a Pola. Il broker si era allargato in Slovenia, Gran Bretagna e Usa. Tracce porterebbero in Romania e Repubblica Ceca.

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DE POLO - DINO TOMMASELLA - PORTOGRUARO - VIA BASSA DI PORTOVECCHIO


Le estorsioni

Ma qualcosa è andato storto. Alcuni creditori croati (risparmiatori truffati) non si vedevano rifondere il denaro prestato a Gaiatto. Di qui il pignoramento dei conti correnti delle società che facevano capo al broker. I rubinetti finanziari si sono bloccati di colpo e il faccendiere si è trovato nell’incapacità di restituire anche i soldi investiti dal clan: i 12 milioni che gli erano stati affidati. Circostanza inaccettabile per i camorristi, che hanno subito spedito i propri affiliati a “proteggere” Gaiatto dai creditori, circondandogli la villa di gente fidata.

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E, nel contempo controllandolo in casa. Per ottenere i 12 milioni, i mafiosi hanno attuato una serie di estorsioni nei confronti degli imprenditori italiani e croati delle società su cui il broker aveva messo le mani con i soldi dei Casalesi. «Sei un uomo morto», questo si sentivano dire i professionisti, obbligati a cedere ai mafiosi terreni e beni. Venivano minacciati con le foto di mogli e figli. Per le intimidazioni è stato ingaggiato pure un ex combattente dei Balcani. —




 

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