èStoria va in trincea
di Alex Pessotto
GORIZIA
Non poteva èStoria non incentrarsi sul centenario dello scoppio della Grande Guerra. Non poteva ignorare l’anniversario, non convocare, da mezzo mondo e più, fior di studiosi per al meglio celebrarlo e al meglio raccontare, descrivere, analizzare (anche, ma certamente non solo) la partenza per il fronte dei primi Goriziani chiamati alle armi nelle fila dell’imperial-regio esercito austro-ungarico. Già, il festival ideato da Adriano Ossola per evidenziare il legame con il territorio, quest’anno, nel suo decennale, per farlo ha una ragione ulteriore: a Gorizia, quella storia, la storia della Grande Guerra, si è vissuta più che altrove. E, allora, in quei giorni, dal 22 al 25 maggio, il capoluogo isontino diventerà ancor più un centro nevralgico del primo confitto mondiale.
“Trincee” è il titolo della manifestazione. Che comprenderà un fitto carnet di incontri, tavole, rotonde, presentazioni. Ma, ad esempio, prevede anche un menù di appuntamenti musicali. Il prologo del tutto è alle 21 di mercoledì 21 maggio (al Kulturni center Lojze Bratuž, a Gorizia, ovvio) con il coro Polifonico di Ruda diretto da Fabiana Noro. La musica, poi, salirà in cattedra anche il giorno successivo grazie al violino di Uto Ughi con, al piano, Alessandro Specchi; ciò nella cornice del santuario del Monte Santo e prima che Ughi conversi con Armando Torno, altro protagonista di èStoria; interverrà pure Franco Slataper, nipote di Scipio e figlio di Guido, che, nel ’17, “prese” proprio il Monte Santo. La giornata del 22, però, comincerà già alle 9 al Kulturni dom, e, fatta salva la pausa pranzo, andrà avanti fin dopo le 18 per ospitare il Convegno del comitato storico sulla Grande Guerra, presieduto da Paolo Mieli; dopo i saluti di Adriano Ossola e del numero uno della Fondazione Carigo (dove ieri la kermesse è stata annunciata), Gianluigi Chiozza, interverranno, con Marco Cimmino moderatore, oltre allo stesso Mieli, Mustafa Aksakal, Boris Kolonitskiy, Gerhard Hirschfeld, Mile Bjelajac, Petra Svoljšak, Virgilio Ilari, Erwin Schmidl, Nicolas Offenstadt, Graydon A. Tunstall, Hew Strachan.
Da venerdì 23 e per i due giorni seguenti èStoria, invece, avrà il cuore nelle tende Erodoto e Apih dei goriziani Giardini pubblici ma si estenderà pure al Trgovski Dom, al Polo universitario di via Santa Chiara e ad altre vie e piazze del centro. Ci saranno Max Hastings (a cui verrà consegnato il premio FriulAdria 2014), Antonio Golini, Andrea Giardina, Gennaro Sangiuliano, Walter Veltroni (in un incontro con Stefano Folli dal titolo “Quando c’era Berlinguer”), Giorgio Cosmacini, Benny Morris (con David Murphy e Lorenzo Cremonesi), Ian Beckett (con William Ward), Frédéric Attal, Lucio Caracciolo (con Brendan Simms e Andrea Zannini), Thierry Bourcy (a conversare con Alessandro Mezzena Lona), Mimmo Franzinelli, Gian Enrico Rusconi, Mirella Serri (con Giorgio Dell’Arti e Roberto Covaz, per la presentazione del nuovo libro di quest’ultimo), Stefano Malatesta, Verlyn Flieger, Gianfranco De Turris, Marino Niola, Giordano Bruno Guerri, Raoul Pupo, Gian Arturo Ferrari, Federico Rampini, Sergio Romano, Massimo Teodori, Edward Luttwak, Ekkehart Krippendorff, Bernard Hauteclocque, Barbara Schiavulli, William Klinger, Eric Schlosser, Vittorio Strada, David James Smith, Alessandro Marzo Magno (con Pietro Spirito e Maria Muzzarelli), John Garth.
Fra gli invitati a èStoria 2014 un posto di rilievo hanno la presidente della regione Debora Serracchiani (in un incontro con Pietro Arduini e Roberto Collini dal titolo “Una specialità in trincea. Mezzo secolo di autonomia regionale”) e l’assessore Gianni Torrenti. Ma l’elenco degli ospiti è troppo lungo da potersi riportare per intero. Nei quattro giorni della kermesse, saranno oltre cento gli eventi a formarla.
E se la collaborazione con Pordenonelegge continua e si rafforza, non mancheranno poi gli appuntamenti, ormai consueti, con l’èStoriabus (anche sui luoghi di Ungaretti e di “Addio alle armi”). Come vanno segnalati i reading con Anita Kravos, Luciano Virgilio, Giuseppe Battiston, Massimo Popolizio, Quirino Principe e Walter Mramor. Né debbono dimenticarsi le “Colazioni con la Storia” condotte da Giorgio Dell’Arti, che proporrà anche letture dei giornali del 1914, e gli “Aperitivi con la storia”.
Ancora, spazio al cinema con la proiezione di “The Battle of the Somme”, il primo documentario realizzato durante la Guerra, di “Orizzonti di gloria”, e di filmati inediti relativi al primo conflitto mondiale provenienti da Filmarchiv di Vienna. Spazio, poi, ai laboratori di scrittura, interpretazione teatrale e composizione musicale ideati da a.ArtistiAssociati e che daranno vita a pièce con musica dal vivo ispirate alla figura dei personaggi maggiori della Grande Guerra. E quindi spazio anche a bimbi e ragazzi, nella “Ludotenda”, per avvicinare alla storia gli appassionati di domani.
Nè si può trascurare il numero zero di “Più libri Circus”, la vetrina dell’editoria indipendente in tour. Dal 22 al 25 maggio, a Gorizia troveremo migliaia di titoli editi da 62 piccoli e medi editori. Si tratta di una nuova iniziativa, nata da “Più libri più liberi” che, se approda nel capoluogo isontino, è perchè i lettori della nostra regione sono i più forti a livello nazionale, assieme ai trentini, ed èStoria, naturalmente, è parsa all’Associazione italiana editori (Aie), che organizza “Più libri Circus”, vetrina ideale.
Sempre a èStoria, precisamente dal 23 al 25 maggio, avrà luogo la prima edizione della Borsa europea della Grande Guerra, manifestazione fieristica promossa da Nordest eventi, progetto, formato da soggetti attivi sul tema delle celebrazioni del Centenario, che vuol permettere in maniera compatta di presentare l’offerta turistica del territorio per il periodo 2014-2018. Finchè c’è guerra c’è speranza, insomma, vien da dire. E vien da dirlo, in particolare, se, come nel caso della kermesse goriziana, la storia vien maneggiata, ormai da dieci anni, con attenzione per i suoi protagonisti da poterci dischiudere, nel rispetto della Grande Guerra, una qualche opportunità.
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