Estate senza piogge, agricoltura istriana in ginocchio

È stato di calamità. Proclamato dalla Regione istriana per più Comuni. Giù del 60% il raccolto delle olive. A Dignano danni per 2,5 milioni di euro
Un campo di girasoli arsi dalla siccitò in una foto di repertorio
Un campo di girasoli arsi dalla siccitò in una foto di repertorio

POLA. Ingenti i danni provocati alle colture agricole dalla prolungata siccità di quest’estate: il presidente della Regione istriana Valter Flego ha dunque deciso di proclamare lo stato di calamità naturale nella città di Dignano e nei comuni di Fasana, Lisignano, Marzana, Sanvincenti, Antignana e Gimino.

Stando a un primo calcolo approssimativo, i danni sono superiori al 20% dei rispettivi bilanci municipali, limite questo che appunto fa scattare la situazione di calamità. Le piantagioni più colpite sono state quelle di ortaggi, i vigneti e soprattutto gli oliveti.

In media nell'Istria bassa il raccolto delle olive sarà inferiore addirittura del 60% rispetto alle attese. Dunque per gli olivicoltori si profila un'altra annata di dolori, dopo i danni provocati negli anni scorsi dalla rinchite e altri parassiti. Stando al sindaco di Dignano Klaudio Vitasovic, i danni alle colture sul territorio ammontano a 2,5 milioni di euro, di cui quasi 2 milioni agli oliveti e il resto a carico di vigneti e colture da foraggio.

Nel comune di Lisignano sono già oltre venti i produttori che hanno denunciato danni: anche su questo territorio i più colpiti sono gli olivi, seguiti dalle viti, le verdure e le altre colture.

La parola ora passa alla Commissione regionale per l'accertamento dei danni che se ne occuperò assieme alle commissioni a livello cittadino e comunale. In pratica, sarà passato al setaccio ogni campo in modo da stilare un rapporto dettagliato in base al quale avanzare la richiesta di risarcimento. A differenza degli anni scorsi, quando agli agricoltori danneggiati da Zagabria arrivavano cifre irrisorie, stavolta la situazione sotto questo aspetto si presenta migliore, stando almeno alle parole del ministro dell'agricoltura Tihomir Jakovina. I danni infatti verranno coperti al 100% dai fondi europei, tenendo conto di determinati parametri come il tipo di piantagione, la meccanizzazione e le attrezzature di proprietà dell’agricoltore. Bruxelles non verserà invece indennizzi per le cosiddette colture annuali.

Ancora una volta la siccità di questa estate ha messo a nudo il male più grande dell'agricoltura istriana: la scarsità di aree coperte dall'irrigazione. La quota è infatti appena del 3%, anche se a livello nazionale in Croazia si fa ancora peggio con appena l’1%. (p.r.)

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