Estate da record per il Trieste Airport nonostante il costo dell’energia
TRIESTE L’aeroporto del Friuli Venezia Giulia archivia l’estate con risultati più che soddisfacenti, decisamente migliori rispetto ai tre mesi del 2019 – cioè l’ultimo anno pre-pandemia – e nonostante un aumento dei costi del carburante (per le compagnie aeree) e dell’energia (per lo scalo regionale) come mai visto in precedenza.
Per quanto riguarda i numeri, prima di tutto, vale la pena di sottolineare come dalle parti di Ronchi dei Legionari il mese di giugno si sia chiuso a livelli sostanzialmente identici a quelli di tre anni fa. Se, infatti, nel 2019 erano transitati 77 mila 283 passeggeri, quest’anno il totale si è fermato a 75 mila 194 con, quindi, un calo del 2,2%. Le notizie davvero buone, però, arrivano dalle cifre di luglio e di agosto. Due mesi fa, nel dettaglio, dall’aeroporto sono atterrate e partite 83 mila 332 persone, cioè il 10,8% in più delle 75 mila 194 del 2019, mentre ad agosto 78 mila 129 contro le 63 mila 216 di tre anni or sono e un balzo in avanti del 23,6%. Complessivamente, in sintesi, i tre mesi estivi si sono chiusi con un totale di 236 mila 397 passeggeri che, raffrontati ai 215 mila 693 del 2019, segnano, nel confronto, un dato positivo del 9,6%.
«Siamo molto soddisfatti dei numeri anche se adesso ci attenderà l’autunno in cui, tra caro carburante e minor propensione al viaggio delle persone, ci aspettiamo un trend più negativo» conferma l’amministratore delegato Marco Consalvo che ha visto il “suo” scalo recuperare quasi tutto il terreno perso a inizio anno. Ricordiamo, infatti, come i primi tre mesi dell’anno non siano stati facili per l’aeroporto a causa, essenzialmente, della fiammata iniziale dei costi del carburante e, soprattutto, della variante Omicron esplosa in Friuli Venezia Giulia a cavallo tra 2021 e 2022. Nel periodo tra gennaio e marzo il totale dei passeggeri ha raggiunto le 90 mila 76 unità distribuite tra gennaio (26 mila 102) e febbraio (27 mila 188) e con un ultimo periodo del trimestre comunque migliore (36 mila 786). Rispetto a tre anni or sono – quando i passeggeri furono 152 mila 946 – il calo è stato pari al 41,1%, praticamente identico a gennaio (quando furono 45 mila 348) e febbraio (47 mila 392), ma più intenso a marzo (60 mila 206). I numeri, però, sono migliorati già ad aprile con 51 mila 300 passeggeri che hanno rappresentato l’81,4% dei 63 mila del 2019, mentre a maggio il recupero è stato dell’85% prima di entrare, come detto, nell’ottimo periodo estivo.
E se una fetta non secondaria di passeggeri è stata legata anche al mondo delle crociere – con il record di 22 charter, oltre a 21 voli di linea, nella prima domenica di agosto –, anche a Ronchi dei Legionari si fanno i conti con i costi della bolletta. I conti, d’altronde, sono presto fatti. «Lo scorso anno – racconta Consalvo –, ma anche nel periodo pre-Covid nel mese di luglio non abbiamo mai superato un costo di 35 mila, massimo 40 mila euro per l’energia elettrica. Quest’anno, invece, siamo arrivati a 160 mila: quattro volte tanto. E se è anche vero che per una realtà come la nostra i costi dell’energia elettrica non sono, di norma, la principale fonte di uscite, è altrettanto vero che non saremo in grado di reggere l’urto se le bollette dovessero restare a lungo così elevate».
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