Esposto sulle antenne di Conconello
Il Comune non ordina lo spostamento delle antenne di Conconello. E ora arriva l’esposto denuncia da parte di un abitante del piccolo centro riguardo al quale il Comune nello scorso 2011 aveva annunciato la rimozione e lo spostamento dei tralicci da Conconello a monte Belvedere. A firmare l’esposto è Mario Galli. Lo ha fatto dopo che altri abitanti avevano formalmente inviato al sindaco, per due volte a distanza di un anno, la richiesta dell’indicazione dei tempi previsti per la delocalizzazione delle emittenti dal centro abitato, «ma ho ricevuto dall’assessore all’Ambiente - afferma - soltanto risposte interlocutorie, senza previsioni di tempi e senza che risulti deliberato nessun provvedimento di effetto pratico ed immediato. Trattandosi di materia inerente la tutela della pubblica salute, per la quale la nostra legislazione prevede la doverosità e l’indifferibilità dei relativi procedimenti amministrativi, per questo è stata presentata alla Procura una denuncia per omissione di atti di ufficio».
Spiega: «La legge attribuisce senza equivoci ai Comuni le responsabilità relative alla vigilanza e al controllo sugli impianti radiotelevisivi del territorio, allo scopo di garantire il rispetto dei limiti di esposizione dei campi elettromagnetici e delle misure di cautela, precisando che gli impianti che superano o concorrono a superare i limiti e i valori stabiliti devono essere dismessi e trasferiti». In pratica, secondo Galli «il concetto che siano fuori legge tutti gli impianti che concorrono a superare i limiti evidentemente non è stato recepito dal Comune di Trieste, che sostiene di dover prima individuare chi sfora per poter intervenire e continua pertanto a richiedere all’Arpa l’esecuzione delle laboriosissime e costosissime misure di campo elettrico in banda stretta, che determinano per ogni punto il contributo delle singole emittenti».
Ma in realtà è stato invece dimostrato dalle precedenti misurazioni come nell’abitato di Conconello nessuna delle emittenti singolarmente superi i valori di legge ma tutte insieme concorrano a superarli, con effetti di reciproca interazione che determinano localizzate situazioni di intensità di campo elettromagnetico particolarmente elevate. L’Arpa inoltre ha risposto al Comune in varie occasioni che prima di procedere a una nuova campagna di misure in banda stretta era necessario eseguire la rimozione delle emittenti abusive, situate oltretutto in una zona di vincolo ambientale e paesaggistico. Il risultato è che nel punto di Trieste dal quale si gode uno dei panorami mozzafiato, il livello di inquinamento elettromagnetico è molto elevato. Nel corso di un incontro con i rappresentanti della passata amministrazione comunale alcuni cittadini avevano presentato alla Commissione trasparenza il lungo elenco di vittime dell’inquinamento elettromagnetico. Ma i tralicci sono rimasti dove sono. E ora è arrivato l’esposto denuncia. (c.b.)
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