Esposti amianto, sostegno psicologico per gli ammalati e i loro familiari

Paternoster di Aea: «Sarà attivato grazie ai fondi ottenuti dai processi». L’appello: «Non abbiate timore di farvi visitare»

TRIESTE Nei prossimi mesi l’associazione esposti amianto di Monfalcone attiverà un servizio gratuito di assistenza psicologica per gli esposti e i loro famigliari, accompagnandoli nelle cure mediche. Tale servizio sarà sostenuto con i fondi ottenuti da Aea quale risarcimento come parte civile nei primi tre processi penali per omicidio colposo celebrati al Tribunale di Gorizia nei confronti di ex dirigenti di Italcantieri. L’ha annunciato Chiara Paternoster (Aea) nell’intervento portato ieri al MuCa per il primo anniversario del Memoriale dell’amianto. «Per quanto possa sembrare paradossale – ha detto Paternoster – anche il mesotelioma da dramma può trasformarsi in opportunità. Oggi la ricerca scientifica consente agli esposti cure impensabili fino a poco tempo fa. Gli esposti e i loro famigliari non si devono chiudere in se stessi, ma affrontare il problema».

Sono 12 mila i cittadini iscritti al Registro amianto ha ricordato invece il presidente della Commissione regionale amianto, Paolo Vassallo, che ha ricordato i progressi fatti per consentire un iter terapeutico più celere agli esposti. «Non bisogna avere paura di fare i controlli», ha esortato Vassallo ricordando il crescente fenomeno degli esposti di “seconda generazione”, ovvero di coloro che sono stati esposti in ambiente domestico. La cerimonia è stata impreziosita dallo scoprimento di un pannello che ricorda il primo processo penale relativo a un cantierino di Fiumicello deceduto a causa dell’amianto.

Nel suo intervento il sindaco Cisint ha ricordato l’impegno dell’amministrazione sul tema dell’amianto, sia finanziando con 80 mila euro la ricerca della Lilt, sia come promozione per sensibilizzare la comunità sul rischio di non abbassare la guardia su questo tema. Confortante la presenza al MuCa di alcuni consiglieri comunali di opposizione (Morsolin, Furfaro, Delbello, Fogar). A quest’ultimo il sindaco ha dato pubblico atto di aver indicato il caso del cantierino fiumicellese, la cui vicenda ha pieno titolo per figurare nel Memoriale. Una curiosità per alleggerire: in apertura la brava cantante Flavia Quas ha intonato “La storia siamo noi” di De Gregori. Alla strofa “La storia siamo noi. Siamo noi padri e figli. Siamo noi... Bella Ciao» Cisint è rimasta impassibile. Perché davvero la storia dell’amianto siamo noi, senza differenze di sorta. –


 

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