Esplosione, indagata la sorella della vittima
I due tecnici che hanno montato la cucina, l’idraulico e Marcella Flego, la sorella di Aldo, l’uomo di 76 anni morto nell’esplosione della casa di via Baiamonti. Per il pm Pietro Montrone sono loro i responsabili diretti e indiretti della tragedia di venerdì scorso. Gli avvisi di garanzia sono stati notificati ieri pomeriggio dai carabinieri del Reparto investigativo incaricati dallo stesso pm. Accusa: disastro e omicidio colposo. «La mia assistita - aveva dichiarato l’avvocato Mercedes Giuseppin già l’altra sera ipotizzando il diretto coinvolgimento della donna - è vittima di una disgrazia. Non ha alcuna colpa. Quello del pm è un atto dovuto».
Marcella Flego è l’affittuaria dell’appartamento di via Baiamonti dove ha vissuto per molti anni fino allo scoppio che lo ha devastato. Secondo il pm, pur essendo rimasta gravemente ferita, ha avuto comunque - in linea ipotetica - una responsabilità indiretta in qualità di conduttrice dell’alloggio.
Gli altri tre indagati (dei quali non sono state sinora rese note le generalità) sono gli artigiani che quel giorno erano andati a installare il piano cottura della cucina acquistata all’Ikea di Villesse. I montatori e l’idraulico appartengono a un’impresa di servizi esterna all'Ikea e a un’ulteriore azienda in subappalto, rispettivamente la Blg Logistics Solutions Italia Srl e la Installo, network nazionale che per Trieste si appoggia all'Unieuro del Montedoro Freetime. Erano stati interrogati dai carabinieri già poche ore dopo la tragedia.
A raccontare gli istanti precedenti allo scoppio, al momento, sono la ricostruzione dell’intervento dei tecnici iniziato nelle prime ore del mattino di venerdì, e gli esiti dei vari sopralluoghi effettuati dai vigili del fuoco: l’ultimo è avvenuto lunedì. Attorno alle 12.30 di venerdì (l’esplosione si è verificata dopo le 14) i tecnici avevano appena finito di sostituire il vecchio ripiano della cucina col nuovo top, piano cottura e lavello.
Poi era entrato in scena l’idraulico. Lo stesso che prima dell’arrivo dei montatori aveva sistemato l’area interessata staccando i collegamenti di luce, acqua e gas. Nell'occasione (ma forse lui se n'era andato un po' prima, visto che gli spettavano il primo e l'ultimo “passaggio delle operazioni, e non quelli internedi) gli avevano dato appuntamento di lì a poche ore per il ripristino delle cosiddette utenze collegate a quel top. Ed è evidentemente su questa ricostruzione investigativa che si è basato il pm Pietro Montrone individuando coloro i quali ritiene abbiano avuto le responsabilità del disastro. Ma il pm ha tenuto conto anche degli accertamenti dei vigili del fuoco, non ultimo quello relativo a uno spezzone di tubo della lunghezza di circa mezzo metro trovato durante il primo intervento. Reperto questo ritenuto fondamentale.
Questa mattina intanto entrano in scena, come previsto, i periti nominati dal pm. Attorno a mezzogiorno verranno formalizzati gli incarichi ufficiali per Giuseppe Giannace e Andrea Disnan. Il primo è un ingegnere dei vigili del fuoco responsabile regionale del nucleo prevenzione incendi e sicurezza. Il secondo è un esperto di termoidraulica. Si tratterà di accertamenti tecnici non ripetibili. Per questo motivo i difensori degli indagati sono stati avvisati, in modo che possano indicare nell’occasione anche i loro consulenti. Il pm Montrone ha anche disposto l’autopsia sul corpo di Aldo Flego, sempre nella forma dell’accertamento tecnico non ripetibile. L’incarico è stato affidato al medico legale Paolo Peruzzo.
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