Esplosione all’Avalon, tre gli indagati

Disastro colposo e lesioni gravissime. Per queste ipotesi di reato riguardanti l’esplosione avvenuta mercoledì sera nel centro benessere Avalon di Borgo Grotta Gigante in cui è rimasta gravemente ferita l’istruttrice di nuoto Sonia Pugnetti, il pm Matteo Tripani ha iscritto nel registro degli indagati i nomi dei due amministratori della società proprietaria del centro: Michele Quinto, 50 anni, l’imprenditore-medico di Ronchi dei Legionari e il notaio di Trieste Massimo Paparo, 59 anni. Indagato anche il tecnico Stefano Furlan, titolare della ditta Acquatecnica con sede in via Cologna 73/B, che fino all’altro pomeriggio ha gestito la manutenzione della piscina e dell’impianto di purificazione delle acque. E che due ore prima dell’esplosione era nel locale tecnico dell’Avalon per un intervento di rabbocco delle sostanze. I due amministratori che si sono rivolti agli avvocati Roberto Corbo e Giorgio Borean, sono in pratica accusati di non aver posto in essere tutte le misure preventive per evitare che l’esplosione si verificasse, mentre Furlan avrebbe, secondo la procura, una responsabilità più diretta, in quanto come manutentore è entrato nel locale tecnico due ore prima dell’esplosione, ma anche nel corso della mattinata di mercoledì.
Intanto oggi saranno disposte dallo stesso magistrato inquirente due perizie. Gli accertamenti tecnici non ripetibili riguarderanno le cause dell’esplosione, ma anche l’analisi sulle acque della piscina. Acque che erano mantenute pure proprio attraverso il sistema che faceva riferimento all’impianto posto all’interno del locale tecnico dove si è verificata l’esplosione. Insomma si cercherà di capire se prima dell’esplosione c’è stata una fuoriuscita anomala di cloro il cui odore era stato percepito in tutta l’area del centro benessere. Solo in un secondo momento, così emerge dagli accertamenti dei vigili del fuoco, si è diffuso il vapore di cloro dall’odore pungente e nauseabondo. Fatto questo, che secondo la ricostruzione, aveva indotto Sonia Pugnetti ad andare a verificare nel locale tecnico l’esistenza di eventuali guasti. Ma proprio in quel momento c’è stata l’esplosione: una bomba che ha sfondato le finestre e la porta del locale tecnico. Il gas bollente ha investito la donna che è stata, così risulta dagli atti, colpita a una gamba anche dalla porta metallica.
«Da parte della società Avalon non c’è alcuna responsabilità. Le iscrizioni nel registro degli indagati rappresentano un atto dovuto per poter effettuare gli accertamenti tecnici non ripetibili», ha dichiarato l’avvocato Borean.
Si è intanto saputo che nelle prossime ore il pm Tripani acquisirà la documentazione clinica relativa alle persone che mercoledì sera e anche l’altra mattina si sono rivolte al pronto soccorso a causa dell’intossicazione provocata dai vapori di cloro. Anche loro verranno indicate come parti offese nel procedimento avviato a carico dei due amministratori e del tecnico. Ma sono in corso altri accertamenti. Infatti ieri mattina alcuni carabinieri della stazione di Prosecco hanno effettuato un nuovo sopralluogo nel centro benessere di Borgo Grotta Gigante. Sono stati acquisiti altri documenti ritenuti essenziali all’inchiesta. La Avalon è una società a responsabilità limitata. Nel mese di marzo del 1998 è stata iscritta nei registri della Camera di commercio. Oggetto sociale, così emerge dalla visura, è la fornitura di servizi alla persona nel campo del fitness e la gestione di impianti sportivi e ricreativi oltre alla conduzione di palestre, centri di estetica, medici e di riabilitazione. Il capitale sociale versato ammonta a 33mila 600 euro. I dipendenti registrati sono 15. I due amministratori, con identici poteri, sono Michele Quinto e Massimo Paparo. Entrambi risultano essere stati nominati nel mese di novembre del 2007.
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