Esplosione a Trebiciano, spunta altro materiale bellico nella villa

TRIESTE E' stato trovato molto altro materiale bellico all'interno della villa dove nella mattinata di venerdì 16 marzo 2018 ha perso la vita, per l'esplosione di un ordigno, il cinquantunenne Dario Terzoni. E' questo l'esito dei controlli in corso dalle prime ore della mattinata di sabato 17 marzo nell'abitazione, che resta sotto sequestro.
Pare che il personale delle forze dell'ordine abbia individuato proiettili e bombe a mano. Sul posto anche i militari dell'Esercito, gli artificieri e, precauzionalmente, i sanitari del 118 con alcune ambulanze. Dopo aver valutato se far brillare degli ordigni sul posto, alla fine si è deciso di spostarli e farli brillare altrove.
I contorni della tragedia hanno iniziato a delinearsi solo nel pomeriggio di venerdì in tutta la loro brutale verità. Dario Terzoni, 51 anni, con molta probabilità è stato dilaniato da una bomba. Non una bombola di gas, come sembrava nel primo mattino di ieri, ma un vero e proprio ordigno che stava maneggiando nel garage della sua villa di Trebiciano.
La vittima era un appassionato di oggetti bellici della Prima guerra mondiale che nascondeva abusivamente in casa. Ma ieri si è sfiorata una strage: avrebbero rischiato la vita anche i vigili del fuoco intervenuti dal distaccamento di Opicina. Quando sono entrati nel box per spegnere l’incendio, si sono trovati davanti non soltanto il cadavere del cinquantunenne, carbonizzato, ma pure una grossa bomba: quella che avrebbe ucciso Terzoni. Sarebbe esploso il detonatore.
L’ordigno, sottoposto alle alte temperature dell’incendio, poteva deflagrare e far saltare in aria loro - i pompieri -, l’intera abitazione e quelle intorno. La zona è stata transennata per consentire l’intervento degli artificieri.
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