Esplosione a Gorizia: un aiuto dalle telecamere
Esplosione sul colle del Castello: entrano in campo le telecamere. Gli inquirenti stanno visionando le immagini dei due “occhi elettronici” dislocati nell’area di piazza Vittoria. Realisticamente, però, le forze dell’ordine non si attendono un grande aiuto dall’impianto di videosorveglianza installato a suo tempo dal Comune.
Le telecamere, infatti, sono orientate verso il basso: cioè verso la piazza e non verso l’alto, in direzione del colle del Castello. Però, si potrebbe scorgere qualche movimento sospetto. Colui (o coloro) che ha confezionato l’ordigno potrebbe aver raggiunto il colle da piazza Vittoria accedendo alla zona del cantiere dell’ascensore per il castello, facendo poi esplodere la piccola bomba fuori dall’area dei lavori. Insomma, la speranza è di riuscire a ripetere quanto accade in occasione della scritta “Nas Tito” vergata con la vernice nera al centro della piazza: allora, fu fondamentale l’aiuto delle telecamere per individuare il vandalo. «Stiamo lavorando - sottolinea il capo della squadra mobile, Claudio Culot -. Ribadisco che non sono arrivate rivendicazioni di alcun tipo. Continuiamo a credere che se si fosse voluto colpire il cantiere dell’ascensore ci sarebbero state modalità ben più eclatanti, visibili».
Anche il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Arcidiacono conferma che tutti gli accertamenti sono in corso. «Non siamo propensi, però, a pensare sia stato un atto intimidatorio», le sue parole. Il sindaco Ettore Romoli, ieri pomeriggio, si è messo in contatto con la squadra mobile della polizia e «mi hanno assicurato che le indagini sono molto accurate e che non ci sono, ad oggi, novità». Pertanto, il primo cittadino si affida alle parole già rilasciate ieri: «Mi è stata confermata la presenza dei resti di un ordigno rudimentale, fatto scoppiare nelle vicinanze del cantiere dove si sta realizzando l’ascensore e la scala di collegamento fra piazza Vittoria e il castello. Personalmente mi auguro che i protagonisti di questo episodio siano solo dei giovinastri che non hanno null’altro da fare e che vengano individuati al più presto, anche per evitare la nascita di allarmismi e preoccupazione in città. Di certo simili comportamenti vanno condannati senza se e senza ma, così come i precedenti atti vandalici effettuati sia nello stesso cantiere sia nella galleria Bombi, dove sono state scritte frasi ingiuriose “siglate” da simboli politici», l’osservazione del sindaco di Gorizia.
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