Esplode una bombola sulla nave nel Porto di Monfalcone, soccorse due persone ustionate: ecco cos’è successo

L’incidente all’accosto 9 di Portorosega a bordo della Ssi Marvelous che trasporta rottami di ferro. L’ispettore croato dell’armatore, il più grave, è ora ricoverato a Udine. L’altro marittimo al San Polo

Tiziana Carpinelli
Il fumo sprigionato dall’esplosione e l’elicottero che ha portato l’ispettore a Udine Foto Katia Bonaventura
Il fumo sprigionato dall’esplosione e l’elicottero che ha portato l’ispettore a Udine Foto Katia Bonaventura

Una nave attraccata all’accosto 9 di Portorosega per la movimentazione del proprio carico, rottami di ferro. L’infermeria a bordo, dove in quel momento – sono le primissime ore del pomeriggio di mercoledì 8 gennaio – c’è un marittimo turco con l’ispettore croato dell’armatore. E poi una valvola. Qualcosa che in quella stanza del cargo va dannatamente storta: esplode il regolatore della bombola d’ossigeno, il ritorno di fiamma investe entrambi gli uomini (tra i 27 e i 30 anni) e il principio d’incendio nella cabina divampa, subito per fortuna estinto dall’equipaggio.

Il croato, in prognosi riservata, viene stabilizzato e intubato dal rianimatore sul posto, al Lisert: elitrasportato d’urgenza a Udine, presenta ustioni al volto e sul 20-30% del corpo. È grave. L’altro, il marittimo turco, pure ustionato a viso e mani, ma in condizioni meno serie, finisce al Pronto soccorso del San Polo, per le cure necessarie, fino alla notte.

L’infortunio a bordo della Ssi Marvelous, battente bandiera Isole Marshall – scafo di 177,9 metri, pescaggio di 9,8, 22.866 tonnellate di stazza lorda –, avviene attorno alle 14.45 di ieri. L’imbarcazione proviene da Newark. La partenza, con destinazione Pireo, prevista ieri mattina per il 14 gennaio. Ma era prima dell’accaduto.

La Marvelous trasporta rottami ferrosi, gestiti da Midsea. E verso le 15, nei suoi pressi, è un pullulare di sirene. Si precipita la Guardia costiera, competente con la Capitaneria di porto di Monfalcone sugli specchi acquei. Accorrono i soccorritori della Sores con l’ambulanza e l’elisoccorso. E i Vigili del fuoco dalla vicina Stazione di via Sant’Anna, che provvederanno nel pomeriggio alla messa in sicurezza degli ambienti. Poi la Polizia marittima. Gli ispettori del lavoro di Asugi.

La Capitaneria di porto di Monfalcone coordina intanto le verifiche, ancora in corso, per accertare la dinamica dell’accaduto: informerà la Procura nella prossime ore, dopo le prime risultanze.

Subito dopo l’infortunio le operazioni di movimentazione dei rottami ferrosi si sono sospese, proprio per consentire le indagini. Andrà anche valutata l’eventuale presenza di danni strutturali al cargo, ai fini della successiva ripresa della navigazione.

Un aspetto, tuttavia, è già escluso: «L’infermeria, al momento dell’incidente a bordo, non era in uso». Lo afferma il comandante della Capitaneria Fausto Schirone, che per il resto mantiene invece il più stretto riserbo sui fatti, in corso di acquisizione.

Una delle versioni circolate ieri – la notizia dell’infortunio si è diffusa in un lampo su un’area dove lavorano oltre 300 persone, Portorosega – vedeva infatti l’ipotesi di un principio d’incendio innescato dall’utilizzo della bombola per dare ossigeno a un marittimo durante un malore. Ma così non è: «Non risulta», ribadisce Schirone.

Il fatto potrebbe però essersi accavallato con un altro accadimento, invece questo sì avvenuto ieri mattina, quando il marittimo di un’imbarcazione in rada è stato fatto sbarcare proprio per la necessità di ottenere soccorso, inizialmente reso a bordo e in seguito all’ospedale, a causa di un mancamento.

E dunque cosa ha innescato l’esplosione della valvola alla Marvelous? O l’ambiente era già saturo di ossigeno ed è bastata una scintilla (oppure un’altra causa) per arrivare al ritorno di fiamma e all’ustione dei due marittimi? L’infortunio avrebbe potuto avere più gravi conseguenze?

Tutti aspetti che ora la Capitaneria dovrà affrontare, nel tentativo di dare una risposta agli eventi al Lisert, che hanno chiaramente allarmato i portuali e tutti i lavoratori di Portorosega, ieri. In diretta, infatti, hanno seguito l’arrivo dei mezzi di soccorso e poi dell’elicottero dell’Emergenza, volato via alla volta di Udine soltanto un’ora dopo, quando ormai l’ispettore croato, sempre rimasto cosciente come il collega marittimo turco, era stato stabilizzato e intubato

 

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