Esonda l’Isonzo alla foce, Cona isolata

Cona isolata flagellata dal maltempo e is0lata. E la strada di accesso al centro visite allagata da circa un metro d’acqua a causa dell’esondazione dell’Isonzo nel suo tratto finale. Ma non è finita. Dopo le ultime 24 ore a tratti alternate da pioggia battente, tra oggi e domani, con lo scorrimento della corrente verso il mare, si prevede l’arrivo dalla Slovenia di un’onda di piena che potrebbe mettere ulteriormente a dura prova la zona.
Ieri, giornata di riposo per il centro visite, il maneggio, il museo e il baro, gli operatori della Rogos, nonostante l’accesso problematico, hanno percorso l’argine per mettere a riparo da pericoli soprattutto i cavalli “Camargue”.
«Non è la prima volta – spiega Aila Quadracci, responsabile della Rogos, cooperativa che ha in gestione la Riserva naturalistica – che siamo invasi dall’acqua. Le strutture del centro visite sono al riparo, ma quello che più ci preoccupa è soprattutto la condizione del tratto di sponda che costeggia il fiume». «Dal 2012 aggiunge – da quando cioè la zona venne pesantemente colpita da una precedente piena dell’Isonzo, l’erosione dell’argine continua. Dopo il maltempo di questi giorni, solo quando l’acqua si sarà ritirata, potremmo fare una stima dei danni subiti».
Per sicurezza, proprio all’ingresso della riserva, specie per l’ultimo tratto di strada, è stato posto un segnale di pericolo di allagamento per evitare che qualche sconsiderato possa decidere di percorrere la strada invasa dall’acqau. Eventualmente se fosse urgente raggiungere il centro visite è possibile utilizzare, ma con molta attenzione il setiero che corre sulla sommità dell’argine.
Per il prossimo anno è previsto dalla Regione uno stanziamento di 130mila euro per interventi nella Riserva. Una parte dei fondi verrà destinata al monitoraggio ambientale e agli aspetti botanico e scientifico della Riserva, mentre un’latra parte verrà impiegata nella gestione ordinaria come la manutenzione e la sistemazione dei sentieri, la cartellonistica e l’edificio del centro visite. Il Comune aveva chiesto alla Regi.
Il Comune di Staranzano, capofila dell’organo gestore della Riserva della foce dell’Isonzo, aveva chiesto alla Regione 1,2 milioni di euro per la sistemazione degli argini distrutti dall’inondazione dell’inverno dello scorso anno. Adesso la nuova piena.
Ciro Vitiello
Riproduzione riservata © Il Piccolo