Esche letali in bosco: in Istria la “guerra” dei tartufi fa strage di cani

Cacciatori pronti a tutto per mettere fuori gioco i concorrenti Già avvelenati sei animali, due sono morti. Aperta un’inchiesta

PINGUENTE. La stagione dei tartufi non è ancora cominciata, ufficialmente partirà a metà settembre, e già si è manifestata quella che viene definita la sua faccia nera. Stiamo parlando dell'avvelenamento dei cani da tartufo cui qualcuno ricorre per colpire i concorrenti. Lungo la vallata del fiume Quieto sei cani sguinzagliati alla ricerca del prelibato fungo sotterraneo hanno invece mangiato esche killler disseminate un po' qua e un po' la e due sono morti dopo pochi minuti.

Gli altri quattro, portati subito alla stazione veterinaria e al momento versano in condizioni critiche per cui non si sa se ce la faranno. Il veterinario Tomislav Canic afferma che i sintomi dell'avvelenamento sono gli stessi nei casi del genere relativi agli anni scorsi. Il veleno dice, colpisce il sistema nervoso per cui la bestiola comincia a tremare vistosamente, dalla bocca esce una specie di schiuma, non riesce più a mangiare e la respirazione si fa affannosa.

Se il boccone killer è di una certa consistenza, il cane muore entro una quindicina di minuti tra dolori atroci. In ogni caso continua il veterinario, è necessario somministrare quanto prima l'antidoto. Un cercatore di tartufi è riuscito a strappare dalla bocca del suo cane l'esca killer: era una polpetta di carne contenente granuli azzurri che sono il veleno usato contro le chiocciole da orto. Il veleno è liberamente in vendita nei negozi di agraria.

Sulla vicenda sta indagando la polizia finita nell'occhio del ciclone per non aver mai fatto luce sui casi precedenti. «Sarebbe ora di punire i colpevoli - affermano amareggiati alcuni raccoglitori - anche perché ci va di mezzo l'immagine del pinguentino come destinazione tartufaia».

Nel 2005 è stato registrato il numero record di vittime: ben venti in due distinti avvelenamenti nel mese di settembre. All'epoca le esche killer erano rappresentate da wurstel contenenti pezzetti di spugna imbevuta di veleno. Come impedire che il cane mangi l'esca killer? Un rimedio ci sarebbe: la museruola alla quale però i cani da tartufo non sono abituati.

Si calcola che nel pinguentino ci siano circa 2.000 cani, la maggioranza da tartufo, mentre gli abitanti sono sui 6.000. Si può dunque dire che questa è l'area della Croazia con la maggiore concentrazione di cani. L'avvelenamento dei cani altrui è sintomatico delle annate sempre più magre causa la raccolta indiscriminata e troppo libera. Ma anche il segno di una crudeltà assolutamente sconsiderata e che trova riscontro anche in altri casi di sevizie perpetrate a cani.

Tornando ai tartufi, nessuno però sa o vuole quantificare il raccolto annuo nel Bosco di San Marco a Montona che è il bacino più ricco. Qualcuno parla di 5 tonnellate all'anno, altri di 3 quintali al giorno. Comunque per molti abitanti della zona il tartufo che per lo più finisce nei ristoranti italiani, rappresenta la principale fonte di sostentamento. Ma con l’ingresso della Croazia nell’Ue diventa indispensabile una precisa regolamentazione della raccolta.

(p.r.)

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