Esche avvelenate, presto una legge contro l’uso improprio

La proposta del consigliere regionale  Polesello dopo gli episodi di Ronchi 

il caso

L'ultimo episodio, in ordine di tempo, l'8 gennaio scorso a Ronchi. Un boccone rinvenuto lungo l'ex strada provinciale 15, a Vermegliano. Nel 2018 un simile allarme fu lanciato all'interno di un giardino pubblico di via del Macello. Ma anche a Staranzano ci furono episodi simili. Ma, si spera presto, arriverà una legge sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche e bocconi avvelenati. La proposta è stata presentata ieri dal consigliere regionale della Lega, Simone Polesello. «Occorrono sanzioni esemplari per tutti coloro che detengono, utilizzano, preparano o abbandonano esche o bocconi avvelenati. Regole precise permetteranno di contrastare l'odioso fenomeno dell'abbandono di esche avvelenate che spesso nuocciono alla salute degli animali e potrebbero essere fatali anche per gli esseri umani, in particolare per i bambini». In occasione dei due recenti casi riscontrati a Ronchi il sindaco, Livio Vecchiet, aveva emesso un'ordinanza per vietare l’utilizzo in modo improprio preparare miscelare e abbandonare esche e bocconi avvelenati o contenenti sostanze tossiche o nocive compresi vetri, plastica e metalli. Il primo cittadino mette ancora in guardia cittadinanza sulla necessità di prestare la massima attenzione al fenomeno e, in caso di ritrovamento di esche sospette provvedere ad avvisare il Comune e le autorità competenti. Le esce sono sempre state inviate al laboratorio della sezione di Udine dell'istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, dove si procede ad accurati esami per stabilire che essa contenesse sostanze tossiche o nocive. «Porterò in aula questa proposta di legge – ricorda Polesello - con l'auspicio venga approvata all'unanimità». —

L.P.

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