Esatto manda duemila ingiunzioni, lo spettro del fermo su auto e scooter

La società deve recuperare 2 milioni di crediti maturati tra il 2006 e il 2016. Rischio stop dei veicoli per chi non salderà
Lasorte Trieste 22/08/18 - Piazza Sansovino, Sede Esatto
Lasorte Trieste 22/08/18 - Piazza Sansovino, Sede Esatto

TRIESTE L’utente moroso/distratto/smemorato stia all’erta: alla prossima “sirena” scatta il fermo amministrativo. Esatto, società esattrice comunale, sta imbucando circa 2 mila lettere che sono vere e proprie ingiunzioni: chi non salderà l’insoluto entro le date indicate, rischia lo stop amministrativo per auto e scooter. Se poi farà il furbo, seguirà il sequestro.

La prima messe di riscossione coattiva, ora direttamente gestita da piazza Sansovino che ha rilevato da Equitalia l’attività “repressiva”, viene considerata soddisfacente dal presidente Andrea Polacco e dal direttore Davide Fermo. «Siamo in linea con i risultati ottenuti da operatori più esperti, ma con una capacità di incasso più celere», commenta Polacco.

Vediamo allora cosa offre la semestrale della gabella. Nei mesi scorsi la centrale di piazza Sansovino ha spedito migliaia di atti tra solleciti e ingiunzioni, pari a una richiesta complessiva di 3,5 milioni, ricevendo nel periodo gennaio-giugno riscontri in contante per 765 mila euro e risposte rateizzate per 700 mila euro. Si trattava di vecchi crediti accumulati nel decennio 2006-16 su vari fronti, ma in realtà i due terzi delle bollette non pagate riguardavano i servizi educativi, quindi parliamo di asili, mense, “sis”. Cui si aggiungevano un po’ di tassa rifiuti, un po’ di sanzioni amministrative, ecc.

È stata - sottolinea Polacco - la prima azione a tappeto impostata da Esatto, che ha raccolto in unico software gestionale l’esercito dei debitori. In alcuni casi si è già provveduto al pignoramento degli stipendi.

Dunque, la “rastrellata” di Esatto ha consentito in prima istanza di drenare circa 1,5 milioni di euro, il 40% di quei 3,5 milioni in precedenza accennati. Il calcolo è fin troppo semplice: bisogna però recuperare i 2 milioni ancora mancanti. Via alle azioni esecutive per completare l’operazione “pregresso”. Ed ecco il perché di quelle 2 mila ingiunzioni che stanno atterrando su altrettante unità familiari. Stavolta non c’è scampo: chi non paga, subirà il fermo amministrativo di auto/scooter, che si protrarrà fino a quando il moroso/distratto/smemorato non avrà saldato la cartella di pagamento. E chi, una volta sottoposto a questa procedura, continuerà imperterrito a guidare il mezzo “fermato”, qualora venga scoperto, rischierà il sequestro di vettura/moto. Quella che Polacco definisce azione a tappeto nel non scontato recupero di “antichi” crediti, ha consentito anche di chiarire vari equivoci nei rapporti con l’utenza: infatti i solleciti erano arrivati anche a chi già aveva pagato, avendo però commesso qualche errore formale (codice, bonifico, ecc.). E talvolta aveva sbagliato la stessa società. Con tante scuse. 
 

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