Esatto annulla la gara per il call center

Dopo la lettera del Comitato per la cooperazione che segnalava una base d’asta irrisoria. «Reali le perplessità rilevate»
Utenti in coda alla Esatto
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TRIESTE Esatto spa, l’agenzia di riscossione dei tributi del Comune di Trieste, ha deciso di congelare la gara già bandita per la gestione del call center. Ne dà notizia il Comitato paritetico regionale per la cooperazione sociale dal quale lunedì scorso era partita una lettera a Esatto, inviata per conoscenza anche al sindaco Roberto Cosolini, in cui si chiedeva l’annullamento della gara per autotutela. L’ammontare dell’appalto, veniva fatto rilevare, non copriva nemmeno i costi minimi per il personale. Pressoché immediato l’accoglimento della contestazione da parte della società.

«Rilevato che il bando, nella sua formulazione attuale, può aver indotto valutazioni e perplessità negli offerenti come quelle da voi evidenziate, e tali oltretutto da determinare offerte non equilibrate - è stata la decisione comunicata - il consiglio di amministrazione della scrivente società, nella seduta del giorno 9 settembre 2015, ha deliberato di sospendere la gara in oggetto».

«Call center di Esatto da fame, il sindaco annulli l’appalto»
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Il Comitato paritetico, che è costituito dalle associazioni delle cooperative sociali aderenti ad Agci, Confcooperarive e Legacoop e dai sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil aveva anche rilevato come non fossero stati mantenuti «gli impegni presi dall’amministrazione Cosolini al fine di favorire l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate e disabili tramite affidamenti alle cooperative sociali». Nella propria lettera, Esatto si riallaccia a questi concetti dichiarandosi «massimamente sensibile alle tematiche sociali fatte dall’Ente che ne è socio di maggioranza» e «non desidera in alcun modo mettere in atto comportamenti che vadano contro le giuste tutele dei diritti dei lavoratori». Il direttore di Esatto, Giulio Curiel, a dimostrazione concreta dell’attenzione alle problematiche della cooperazione, ricorda la partecipazione il 4 giugno a un incontro con il mondo della cooperazione indetto dal sindaco allo scopo di identificare aree di potenziale collaborazione con le società partecipate dal Comune. Era stata prevista - rileva Curiel - una successiva riunione per delineare casistiche concrete di collaborazione e in questa sede si conferma la nostra disponibilità a proseguire tale analisi».

Quanto alla gara, il Comitato paritetico aveva rilevato che la base d’asta è di 204mila euro triennali, cioé 68mila euro annuali mentre, ai sensi del contratto nazionale di lavoro delle cooperative sociali, la spesa per gli operatori sarebbe stata di 86mila 570 euro all’anno. Il Comitato ora esprime la sua soddisfazione per la sospensione della procedura, «atto - si sottolinea in una nota - che può finalmente costituire un’inversione di tendenza. A Trieste infatti, culla della cooperazione sociale italiana, gli ultimi anni hanno visto un’attenzione delle istituzioni forte sul piano formale, ma in concreto, procedura dopo procedura, le cooperative sociali triestine, uno dei più significativi segmenti dell’economia cittadina, hanno visto paurosamente ridursi gli affidamenti a favore di aziende provenienti da altri territori».

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