Esalta il suprematismo bianco: sospesa la diplomatica croata a Berlino

TRIESTE Il caso della diplomatica razzista e omofoba esplode tra le mani del neo ministro degli Esteri della Croazia Grlić Radman che, tra l’altro, ha avuto la pietra dello scandalo alle sue dipendenze quando era ambasciatore in Germania. Al capo della diplomazia croata dopo che i principali giornali tedeschi hanno riportato con grande clamore la notizia ha richiamato a Zagabria il primo segretario della prestigiosa ambasciata a Berlino, Elizabeta Mađarević, dopo che il portale croato index.hr ha pubblicato opinioni razziste, xenofobe e omofobe pubblicate sul web e sui social network la scorsa settimana dalla finora sconosciuta all’opinione pubblica croata, diplomatica.
Mađarević ha scritto, tra l'altro, su Facebook in inglese, che sarebbe un buon slogan per il turismo "Europa pulita e autentica" con soli europei bianchi, come lo era 30 anni fa. Su un profilo chiamato Eliza Mađarević, che non è più accessibile, ha commentato che coloro i quali fanno parte della comunità Lgbte «possono essere accolti» e «liberarsi così da tutta questa immoralità e dai disturbi psicologici». Si è augurata che la Chiesa cattolica scomunicassse tutte le donne che avrebbero abortito. Tra le altre cose, ha affermato di credere che i migranti, i quali sono «per lo più musulmani», stanno arrivando in Europa non solo per benefici sociali e passaporti europei, ma anche a causa della loro «agenda islamica», che «l'Europa cristiana deve affrontare». Mađarević ha anche criticato la «mancanza di una propria cultura» della cancelliera tedesca Angela Merkel durante lo scoppio della crisi dei rifugiati in Europa nel 2015, che ha aperto le porte della Germania ai migranti.
La giovane Elizabeta Mađarević ha vinto il concorso interno per la carica di primo segretario presso l'ambasciata croata a Berlino, dove è arrivata nel gennaio di quest'anno. L’ambasciata era guidata dall’ambasciatrice Marija Pejčinović Burić la quale il mese prossimo prenderà il controllo del Consiglio d'Europa, concentrandosi sul rafforzamento della democrazia, dei diritti umani e dello stato di diritto. Mađarević entro al ministero degli Esteri croato nel 2006, quando al timone del dicastero c’era l’attuale capo dello Stato Kolinda Grabar Kitarović. Mađzarević è stata anche membro della “squadra” croata durante i negoziati di adesione con l'Ue. Nel 2013 si è trasferita a Bruxelles e oer due anni è stata assistente politico del primo commissario europeo croato, Neven Mimica (socialdemocratico-Sdp). Più tardi, avanzò nel suo percorso diplomatico, senza che uno dei suoi superiori e colleghi diplomatici percepisse o intercettasse nelle sue opinioni i germi del neonazismo e dei suprematismo bianco. O, forse, alcune persone lo sapevano e hanno taciuto, fino a quando la verità non è “spuntata” sul portale web croato index,hr.
La diplomatica nell’occhio del ciclone inizialmente si è difesa affermando di avere diritto alle sue opinioni "conservatrici", poi ha affermato di essere stata vittima di hacker che, secondo il suo profilo Facebook, «hanno attaccato il governo croato», sebbene abbia pubblicato opinioni controverse per anni.
Il primo ministro Andrej Plenkovic ha dichiarato che sarebbe stata «una catastrofe» se gli annunci fossero autentici (ed evidentemente lo sono) e Grabar-Kitarovic ha scritto che «le dichiarazioni di intolleranza e razzismo sono inaccettabili». Mađarević è stata anche sospesa e alcune fonti dei Banski dvori (sede del governo) parlano apertamente di licenziamento in vista. —
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