Ersa scrigno delle meraviglie Rinvenute tre stampe antiche su piante e fiori aromatici

Di gran valore, risalgono al 1931: non ci sono altri esemplari al mondo Dimenticate in uno scatolone. La scoperta fatta dalla direttrice Coccolo 
Bumbaca Gorizia 30_09_2020 ERSA presentazione stampe d'epoca © Foto Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 30_09_2020 ERSA presentazione stampe d'epoca © Foto Pierluigi Bumbaca

la curiosità

Tre stampe antiche, di cui non esisterebbero più altri esemplari al mondo. Erano lì. In uno scatolone nel sottotetto della sede Ersa di via Montesanto. Dimenticate ma, fortunatamente, ben conservate. È stata Paola Coccolo, direttore amministrativo dell’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale a scoprirle. Una bella maniera per chiudere la sua esperienza lavorativa (da oggi è in pensione), dopo tanti anni passati in prima linea. Sono tavole di grandi dimensioni (un metro per un metro e mezzo) che rappresentano 90 piante, fedeli ai colori originali e precise nell’illustrazione botanica. Vennero realizzate nel 1931 dalla tipografia Pellarini di San Daniele del Friuli, specializzata in fogli burocratici. Ieri, i vertici Ersa le hanno volute presentare pubblicamente, presenti gli assessori regionale Stefano Zannier e comunale Fabrizio Oreti. Si tratta, nello specifico, di tavole cromolitrografiche che sono collegate al libro “Carta dell’erboristeria” scritto nel 1931 da Giuseppe Pozzo. «Il loro ritrovamento - le parole di Paola Coccolo - testimonia ancora una volta la preziosità e la ricchezza di questa raccolte libraria». Più nello specifico è entrato Duilio Contin, direttore della Bibliotecha Antiqua Aboca di Sansepolcro. «Fiori e foglie sono riprodotti a grandezza naturale. Rappresentano un erbario di piante spontanee aromatiche, medicinali e alimentari».

Soddisfatto il direttore generale dell’Ersa Andrea Comacchio che ha evidenziato l’importanza della biblioteca, auspicandone la sua valorizzazione. Ha voluto anche ringraziare Regione, Fondazione Coronini e Comune di Gorizia. Non è l’unico ritrovamento di valore. Perché le tavole, dicevamo, sono collegate a un prezioso (e corposo) testo integrativo, edito sempre nello stabilimento tipo-litografico Pellarini e rintracciato in una libreria antiquaria di Milano. L’autore Giuseppe Pozzo, da esperto maestro di agricoltura, introduce l’erbario con cenni storici di interesse botanico relativo all’uso delle erbe in Italia. Fu insegnante ai corsi di erboristeria tenuti in varie province della Venezia Euganea e della Venezia Giulia.

Al termine della presentazione, Ersa ha donato alcune copie in formato ridotto della Carta dell’erboristeria alla Fondazione Coronini e al Comune. «Sebbene gli originali saranno custoditi nella biblioteca dell’Ersa, con questa consegna le stampe entrano a far parte del patrimonio della comunità». —



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