Equitalia, la "tagliola" sulle case dei triestini

TRIESTE. Nei primi tre mesi del 2016, nella provincia di Trieste, Equitalia ha iscritto ipoteche su immobili e fabbricati per un valore complessivo di 28 milioni e 865mila euro. Una cifra esorbitante - sulla quale pesa anche il maxi “debito” dell’Ezit, l’ente zona industriale ora in liquidazione che deve al Fisco poco meno di 8 milioni -, destinata a lievitare di qui a fine anno.
Se il trend non verrà invertito, infatti, a dicembre 2016 il valore delle ipoteche immobiliari iscritte da Equitalia nel territorio provinciale potrebbe sfiorare i 60 milioni di euro, tenendo conto che l' iscrizione ipotecaria viene effettuata per un importo pari al doppio del debito risultante. Va detto poi che per molti degli immobili sottoposti a ipoteca potrebbero scattare a breve altri provvedimenti: se i proprietari non estingueranno i debiti nei tempi previsti, scatterà infatti il pignoramento e la successiva vendita all'asta del bene.
I numeri Consultando gli atti pubblici dell'ufficio Tavolare di Trieste e aggiornati al 6 aprile scorso, si scopre che l'agente di riscossione negli ultimi tre mesi ha messo ipoteche su 47 immobili e, di riflesso, ha fatto scattareil blocco dei conti correnti e delle attività di altrettanti triestini o di società del nostro territorio. Perché di fronte all'iscrizione di un'ipoteca da parte di Equitalia, le banche procedono all'immediata revoca degli eventuali fidi concessi.
Al proprietario dell'immobile ipotecato vengono quindi negati mutui e prestiti. Inoltre per lui scatta l'immediata segnalazione al Crif, il gestore del principale sistema di informazioni creditizie d'Italia. E il suo nome resta per lungo tempo “macchiato”. Gli istituti di credito provvedono anche al ritiro del semplice bancomat. In pratica, soprattutto dal punto di vista lavorativo e per chi ha un'azienda, se scatta un'ipoteca immobiliare da parte di Equitalia, la vita diventa veramente difficile.
I debitori Le ipoteche immobiliari di Equitalia a Trieste quest'anno hanno colpito anche giovani triestini che hanno accumulato debiti per cifre talvolta da capogiro. Come due sorelle di 34 e 36 anni, triestine, che si sono viste ipotecare la loro casa per circa un 1,4 milioni a fronte di un debito di quasi 700mila euro. O la trentenne che si trova alle prese con un’ipoteca sul suo appartamento nel rione di Santa Maria Maddalena Inferiore per un’importo di 487.292 mila euro. E c'è anche il tassista con un’ipoteca di 177mila euro, la titolare di due negozi di abbigliamento che se ne trova uno gravato da un “peso” di oltre 700mila euro e l'anziano gioielliere con un’iscrizione sui suoi immobili per quasi 400mila euro. Ad una srl è stata iscritta un'ipoteca da 227.813 euro su ben cinque immobili. Un sistema che non consentirà alla società in questione di vendere con facilità nessuno dei suoi beni per tentare di estinguere il debito.
Nella lista compare poi un uomo di 81 anni, si è visto ipotecare la sua casa per un importo di 85mila euro, mentre a una 78enne di Muggia sono state iscritte ipoteche per più di 276 mila euro su due immobili nella cittadina rivierasca. Spesso infatti le case “segnalate” sono più d’una come conferma il caso del triestino che, avendo con gli uffici di via XXX Ottobre un conto in sospeso di 126mila euro, ha visto scattare l'ipoteca per più di 253mila euro su tutti i suoi otto immobili dislocati tra Roiano, Opicina e Banne.
L’iter Ma quand’è che Equitalia fa scattare l'ipoteca su un immobile? Dopo 60 giorni dalla notifica della cartella, se il cittadino non ha provveduto al pagamento, non ha ottenuto una rateizzazione o non è intervenuto un provvedimento di sospensione o annullamento del debito, Equitalia attiva le procedure. «L'ipoteca - scrive sul suo sito la stessa agenzia di riscossione - può essere iscritta, in presenza di debiti non inferiori a 20mila euro, su uno o più immobili del debitore. Dopo l'iscrizione di ipoteca, se il debito rimane insoluto o non rateizzato oppure non è oggetto di provvedimento di sgravio o sospensione Equitalia potrà procedere al pignoramento e alla vendita dell'immobile». Queste ultime due ipotesi possono avverarsi sol se l'importo complessivo del debito è superiore a 120mila euro e sono passati almeno sei mesi dall'iscrizione di ipoteca e il debitore non ha pagato. Equitalia può mettere il proprio “timbro” anche sulla prima casa, ma non può procedere al pignoramento se il debitore ha lì la residenza e se l'immobile non è accatastato come fabbricato di lusso.
In questo momento gli annunci di immobili residenziali, commerciali o terreni pignorati da Equitalia e banche sono 208.
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