Enzo Lorenzon: «Delusione forte Cinzia aveva tutta la mia fiducia»

L’ex presidente del Consorzio industriale è nel direttivo e si dimette «Il presidente ha sbagliato solo nel non riferir prima i fatti al consiglio» 
Bonaventura Monfalcone-21.08.2015 Riunione Consorzio-Europalace-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-21.08.2015 Riunione Consorzio-Europalace-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

La testimonianza

«Tutti avevamo una fiducia immensa in quella persona. Potrei mostrare gli innumerevoli messaggi che sono arrivati quando Cinzia è morta: persone disperate per la sua scomparsa. Che altro dire? Da tutta questa faccenda sono rimasto veramente deluso». Far parlare Enzo Lorenzon, uno dei membri del direttivo della Società canottieri Timavo, ex presidente del Consorzio industriale, non è semplice, ma dopo aver vinto le reticenze, con la schiettezza che lo contraddistingue interviene e spezza una lancia a favore del presidente Lorenzo Lorenzon (col quale non è imparentato, ma condivide una quasi omonimia): «Se ha commesso un errore è stato quello di tenersi sul groppone la notizia per alcuni mesi prima di riferirla al direttivo: sicuramente lo ha fatto in buona fede e magari perché era al corrente delle condizioni di salute della donna. Simili sbagli si possono commettere quando si fan le cose col cuore». Il silenzio potrebbe anche esser stato dettato dal fatto che nel momento in cui il presidente è venuto al corrente degli ammanchi – i primi mesi dello scorso anno – la società trattava le concessioni demaniali. Di qui il timore che ciò avrebbe potuto rimettere tutto in discussione.

«Io, nella tesoriera, avevo riposto una fiducia estrema – prosegue –. Questa storia mi ha molto amareggiato». Dunque Lorenzon non dubita minimamente del resoconto del presidente, fermo restando che ora sarà la Procura ad accertare ciò che è effettivamente accaduto negli ultimi anni alla Canottieri Timavo. «Nell’ultimo incontro di lunedì – spiega – ci è stato letto l’accordo tra la tesoriera e il presidente per la restituzione delle somme e in quel documento lei si rendeva responsabile dell’ammanco, affermando che avrebbe restituito il tutto con scadenza 2018». «Detto ciò – conclude Lorenzon – non mi sottraggo alle mie responsabilità. Sebbene non abbia mai assunto la gestione di finanze né visto un conto, annuncio le mie dimissioni: questa è una storia troppo grossa e mi ha ferito troppo profondamente. Ho fatto parte dei direttivi di numerosi sodalizi, ma non m’era mai accaduta una cosa del genere. Ora ci vuole etica: chi è in direttivo deve lasciare. C’è bisogno di ricambio». –

Ti. Ca.

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