Entro l’anno il Museo Alinari a San Giusto

Trovato l’accordo economico tra de Polo e il Comune per l’esposizione fotografica interattiva al Bastione fiorito
Di Fabio Dorigo
Lasorte Trieste 23/09/08 - Castello di S.Giusto - Bastione Fiorito
Lasorte Trieste 23/09/08 - Castello di S.Giusto - Bastione Fiorito

Un museo immaginario del’immagine. Virtuale per ora. L’Alinari Image Museum (Aim l’acronimo) nascerà entro l’anno. “Sta per essere realizzato a Trieste”si legge sul sito dell’Alinari che a Firenze gestisce già il Museo Nazionale della Fotografia. Senza troppo fretta. Il luogo è stato identificato da tempo: il Bastione Fiorito del Castello di San Giusto è il luogo ideale con le due sale e i 480 metri quadrati di spazio espositivo.

La convenzione con il Comune di Trieste è ancora in via di definizione, ma l’accordo economico è stato trovato. Un passo avanti che salta il contenzioso giudiziario in cui la vicenda (in piedi ormai dal lontano 2005) rischiava di incagliarsi definitivamente. «Abbiamo definito l’accordo economico sui biglietti. Inizialmente il Comune avrà il 15 per cento degli incassi. Una percentuale destinata a salire con il numero dei visitatori. Ormai ci siamo. Adesso può partire con la parte operativa» assicura l’assessore alla Cultura Franco Miracco. «È una buona notizia. Non credo ce la faremo per l’estate, anche se non sarebbe male aprire il museo in tempo per il centenario della Grande Guerra, La mia intenzione resta comunque quella di organizzare qualcosa all’interno del Castello di San Giusto». Sui tempi dell’apertura dell’Aim non si sbilancia troppo neppure il commendatore triestino Claudio de Polo, presidente dell’Alinari: «Entro l’anno potremo farcela. L’importante è fare le cose per bene. Non escludo qualcosa per il centenario della Grande Guerra».

Il progetto dell’Aim, ereditato dalla giunta Dipiazza, non dispiace alla giunta Cosolini. Anzi. «Sono convinto che un museo del genere possa attirare molto pubblico - aggiunge Miracco -. Un pubblico giovane e interessato. Entro l’anno bisogna comunque partire. Non ci sono più alibi o freni. Dobbiamo darci da fare».

La conferma arriva dal presidente di Alinari. «Dopo lunghe e non poche trattative abbiamo definito tutto l’aspetto economico - spiega Claudio de Polo -. Abbiamo trovato la quadra. Vanno ora definiti gli aspetti normativi. Ovvero l’agibilità dello spazio del Castello di San Giusto con tutte le verifiche e i collaudi»

Un’idea c’è gia. «I 480 metri quadrati del Bastione Fiorito di San Giusto - spiega il presidente di Alinari - saranno divisi in due sezioni: il museo multimediale (320metri quadrati) con le 50mila immagini ad alta definizione già disponibili dal 2008 e uno spazio espositivo (160 metri quadrati) per mostre temporanee di fotografia. quelle tradizionali». Nello spazio espositivo, immagina il commendatore de Polo, potranno essere ospitate le mostre organizzata periodicamente al Museo Nazionale Alinari della Fotografia di Firenze (le ultime due sono state “Izis il poeta della fotografia” e su Robert Capa 1943-1944”) e esposizioni degli archivi triestini (le foto mai viste del museo di storia naturale, quelle del Museo Revoltella, quelle della Fototeca comunale, per fare degli esempi). «Una spazio complementare nell’ambito della fotografia, al Craf di Spilimbergo o a Villa Manin - prosegue de Polo -. Lo spirito è soprattutto quello di valorizzare le collezioni fotografie di Trieste dando spazi agli archivi che sono numerosi».

E i tempi? «Deve essere fatto una delibera di giunta. Poi serviranno alcune settimane per mettere a norma gli spazi - spiega il presidente di Alinari -. Per quanto riguarda noi siano in grado di allestire in museo in 90/120 giorni lavorativi. Praticamente 4 mesi circa dalla consegna degli spazi. Dobbiamo installare parecchi schermi: non è come mettere dei quadri alla parete. Quindi realisticamente possiamo pensare a un’inaugurazione entro l’anno». E magari un assaggio Alinari della Grande Guerra prima dell’apertura ufficiale per venire incontro ai desideri dell’assessore c he vorrebbe un evento fotografico da abbianre alla nascita del Museo della guerra per la pace de Henriquez. «Spero di iniziare quando prima un dialogo con l’assessorato alla Cultura. Abbiamo delle straordinarie collezioni sulla Grande Guerra» butta lì de Polo. Un’esca perfetta per l’assessore Miracco. Un modo per iniziare a far diventare reale un museo virtuale.

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