Entra nel vivo l’offensiva di Autovie e Polstrada per stanare chi non paga i pedaggi

Registrato nel 2020 un netto aumento del numero dei viaggi irregolari  Concessionaria e Polstrada in campo con telecamere e “black list”
Altran Monfalcone-06.07.2011 Casello autostrada-Lisert-Monfalcone-Foto di Katia Bonaventura
Altran Monfalcone-06.07.2011 Casello autostrada-Lisert-Monfalcone-Foto di Katia Bonaventura

TRIESTE. Inseriscono il biglietto nella macchinetta dell’esazione, si inventano un intoppo e se ne vanno senza pagare. Sono i furbetti del pedaggio al casello. Si tratta nella maggior parte dei casi di conducenti del Centro Est Europa. Soprattutto nell’ultimo anno, informano Autovie Venete e Polizia stradale, si è notato un aumento di camionisti che, ritirato il ticket in entrata, lo presentano regolarmente all'uscita: ma anziché versare l'importo del transito, premono il pulsante rosso di apertura alla barriera dichiarando l’impossibilità di pagare e ritirando il cosiddetto rapporto di mancato pagamento.

Senza però poi presentarsi nei 15 giorni successivi ai Centri di assistenza clienti, come invece dovrebbero, per corrispondere la somma dovuta. Una condotta, di pura omissione, che rappresenta un inadempimento contrattuale nei confronti della società concessionaria, ma costituisce anche una violazione amministrativa prevista dall’articolo 176 del comma 11 e 21 del Codice della strada che prevede un’ammenda di 87 euro più due punti di penalizzazione sulla patente.

Il fenomeno ha numeri crescenti. Nel 2020, in piena pandemia, e quindi con due mesi di lockdown e comunque, pure in seguito, con un traffico calante su tutta la rete gestita da Autovie, si sono contate 416 segnalazioni per questa tipologia di violazione amministrativa, mentre nel 2019 non si era andati oltre quota 311. Da qui la decisione di avviare prossimamente una serie di verifiche su strada in équipe fra Polizia stradale e personale della concessionaria qualificato contro i maxi evasori.

Di fatto Polstrada e Autovie stringono le maglie sui guidatori indisciplinati. E lo fanno, aggiornando il protocollo firmato nel febbraio 2018, con l’obiettivo di contrastare l’elusione del pagamento del pedaggio autostradale. In base a quell’intesa la società si impegna a trasmettere gli accertamenti completi effettuati dal personale del settore esazione (formato con corso specializzato quale operatore di Polizia stradale per le sole violazioni in oggetto). Spetterà poi agli agenti, solitamente entro 60 giorni, produrre il verbale da notificare all’indirizzo del proprietario del veicolo.

Fino ad ora non si poteva risalire al titolare della carta di circolazione in queste situazioni di evasione. La tecnologia, in particolare le telecamere al casello e lungo la rete, non è mai mancata. La novità è che verrà utilizzata anche per questo tipo di infrazione. Saranno gli operatori della Polstrada, grazie a un articolato sistema di analisi dei flussi stradali, a individuare i veicoli e a fermarli lungo il percorso, notificando agli autisti le violazioni pregresse. Si creerà così una sorta di black list, con gli addetti di Autovie che avvieranno conseguentemente le azioni opportune per la soddisfazione del credito.

A parlare del protocollo aggiornato come di una «ennesima espressione di sinergia tra Polizia stradale e concessionaria» e di «un unicum nazionale riguardo alle azioni di contrasto del fenomeno elusivo, soprattutto quando perpetrato a bordo di veicoli immatricolati all’estero» sono il dirigente del Compartimento Polstrada Fvg Giuseppe Maggese e il direttore legale di Autovie Sante Valvasori. La presenza della task force, aggiungono, sarà preannunciata, a scopo preventivo, sui pannelli a messaggio variabile lungo tutta l’autostrada. —
 

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