Emissioni della Ferriera di Trieste, l’aula “sfida” Arvedi
Il Comune dovrà attendere ulteriori verifiche per capire cosa e quanto è stato fatto finora all'interno della Ferriera per contenere le emissioni. È uno dei dati emersi dalla commissione del Consiglio che ieri si è occupata di una mozione, firmata dai capigruppo Lorenzo Giorgi (Pdl) e Paolo Menis (M5S), incentrata proprio sul contenimento delle emissioni. La mozione prende atto dal fatto che nell'aprile scorso, «al momento dell'inoltro alla Regione della richiesta di concessione dell'Aia, il gruppo Siderurgica triestina ha confermato che gli interventi si concluderanno tutti al massimo entro dicembre 2015 e garantiranno il totale abbattimento degli elementi inquinanti e pericolosi per la salute». Il testo prosegue ricordando che in settembre, in una riunione con i dipendenti, il titolare Giovanni Arvedi ha parlato di uno slittamento alla primavera 2016 della verifica della situazione ambientale. Una verifica che, «in una situazione di continuo sforamento», i consiglieri ritengono quanto mai necessaria.
«Chiediamo al sindaco di garantire la verifica dell'abbattimento totale di emissione di elementi nocivi nei tempi accordati, quindi entro il mese di dicembre 2015 - afferma Giorgi -. Se non siamo in grado di farlo, il sindaco ricorra all'unica soluzione possibile in queste condizioni, la chiusura». Ha rincarato la dose Stefano Patuanelli di M5S: «Quando Arvedi dice che non “inquinerà” bisogna intendersi sul significato del termine: se non inquinare significa restare sotto ai limiti di legge, è veramente il minimo. Per noi inquinamento sono tutte le emissioni che impattano sulla vita delle persone. Serve una verifica degli interventi fatti finora, altrimenti l'unica cosa da fare è la chiusura».
Sugli interventi ha incalzato l'assessore anche Alessia Rosolen di Un'Altra Trieste, chiedendo se il Comune «abbia contezza di quanto fatto finora da Arvedi con soldi pubblici»: «La proprietà ci ha informato di aver portato a compimento gli interventi sull'altoforno - ha chiarito da parte sua Umberto Laureni -. Se si rilevano ulteriori sforamenti non possiamo chiedere di farli nuovamente. Bisognerà capire come sono stati fatti e perché ci sono state le emissioni».
Per il capogruppo del Pd Marco Toncelli: «Questo è un tema di tutta la città, sul quale non bisogna fare barricate o strumentalizzazioni, ma lavorare assieme. L'obiettivo è la tutela del livello occupazionale e dell'ambiente assieme, l'assessore ha spiegato con efficacia che l'attenzione è alta».
Everest Bertoli di Forza Italia commenta: «L'Azienda sanitaria è stata dura con la Ferriera. Il sindaco avrebbe dovuto chiudere l'impianto. Non ho più parole». Nella prossima seduta del Consiglio si discuterà infine di un'altra mozione sul tema, quella presentata dal capogruppo di Sel Marino Sossi.
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