Emisfero aperto a Pasquetta Sindacati sul piede di guerra

Emisfero, il centro commerciale di via Pocar, tiene aperta l’insegna anche a Pasquetta, ma per Filcams Cgil si tratta di un «inutile accanimento terapeutico»: per il malato, cioè il commercio, urge ben altra ricetta. Sindacalisti sul piede di guerra, annunciano iniziative a sorpresa per dissuadere i cittadini dallo shopping festivo. Perché per una manciata di scontrini (la giornata è tradizionalmente dedicata alla scampagnata piuttosto che al carrello) ad andarci di mezzo sono i lavoratori, sottratti alle famiglie.
L’apertura dei negozi il Lunedì dell’Angelo non piace neanche al parroco del duomo, don Fulvio Ostroman: «Tutto questo è molto triste, la vita non è solo lavoro e profitto: le persone intelligenti, che nutrono rispetto per gli altri, non s’infileranno in un negozio. E non lo farà neppure chi è ateo. Festa, famiglia, unione e riposo sono valori antropologici fondamentali, mentre qui si sta cercando di scardinare tutto in nome dei soldi, che non riempiono il cuore». All’attacco anche i sindacati: «La normativa sulle liberalizzazioni delle aperture – così la segretaria provinciale Filcams, Ilaria Costantini - continua a produrre paradossi: nel momento di massima crisi dei consumi e riduzione del potere d’acquisto, la grande distribuzione amplia la possibilità di fare acquisti. È un accanimento terapeutico, peccato che di mezzo ci vadano i lavoratori, i quali anche per paura di ritorsioni devono stare in negozio anziché con le loro famiglie, per pochi euro». La Cgil da sempre è ostile alle aperture domenicali: non determinano nuovi posti, né aumenti di fatturato. «Abbiamo chiesto – riferisce Costantini - più volte incontri a Unicomm, che gestisce sia l’ipermercato che il centro commerciale, ma l’azienda fa muro e formalmente non ci ha nemmeno comunicato il calendario delle aperture». Sembra sfumata la possibilità di due notti bianche, il 3 e 4 maggio, fino alle 24 e ciò, pare, grazie all’adesione di un numero insufficiente di attività. La futura apertura del McDonald’s e la concorrenza del parco commerciale Ikea non fanno però prevedere nulla di buono quanto a elasticità di orari. «Abbiamo spiegato ai lavoratori dell’Iper che possono comunicare la non disponibilità per i festivi - dice la sindacalista - e molti lo hanno fatto». I più penalizzati sono i lavoratori, in maggior parte donne, della galleria, che non possono effettuare rotazioni che alleggeriscano il disagio del lavoro domenicale e festivo. Nelle realtà più piccole la ricattabilità è al massimo, viste anche le forme contrattuali proposte: part time, tempi determinati, contratti di inserimento, a chiamata, in somministrazione, voucher. Insomma, sarebbe il caso che qualcuno cominciasse a farsi carico della situazione. «Ci piacerebbe vedere nei programmi delle regionali – conclude la segretaria Filcams - temi come modelli di sviluppo e consumo, diritti e conciliazione dei tempi di vita e lavoro».
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