Emergenze: addio a 113 e 118, arriva il numero unico 112
TRIESTE. Un milione alla Protezione civile per creare la Centrale unica di risposta al “Nue 112”, il numero unico di emergenza previsto dalle direttive europee e su cui l’Italia è in grosso ritardo, tanto da aver accumulato due procedure di infrazione. È una delle tante voci comprese nelle 153 pagine di emendamenti all’assestamento di bilancio. Soldi, in realtà già assegnati, ora espressamente finalizzati per il Nue. Il 112 diventerà appunto il numero unico per l’emergenza, cui gli utenti rivolgeranno la propria richiesta, venendo filtrati (si calcola un 50% di chiamate improprie molte delle quali di disturbatori seriali) e dirottati ai singoli servizi. La semplificazione cancellerà i vecchi 112, 113, 115 e 118, i numeri diretti di polizia, carabinieri, vigili del fuoco ed emergenza sanitaria, che al momento copre da sola il 60% delle richieste d’aiuto.
La razionalizzazione sarà anche fisica, poiché il call center troverà sede a Palmanova, da dove trasmetterà la chiamata all’ente competente: le telefonate per la sicurezza saranno smistate ai centri operativi sul territorio, mentre le emergenze sanitarie verranno gestite interamente a Palmanova. Il servizio è in fase di attivazione in Lombardia, Lazio, Sicilia, Trento e Bolzano: una volta a regime esisteranno in Italia 20 centrali del Nue, ciascuna dedicata a circa 3 milioni di persone. Ben inferiore a queste dimensioni, «il Fvg spera di ottenere una deroga in nome della specialità», come spiega l’assessore alla Protezione civile Paolo Panontin, prevedendo di «attivare la sperimentazione entro l’inizio del 2016».
Il Nue è solo una delle novità proposte dagli emendamenti della maggioranza, quelli praticamente certi di essere approvati. Numerosi finanziamenti vengono introdotti e fra essi si possono scorgere parecchi stanziamenti mirati, quelli che un tempo erano dette “poste puntuali” per associazioni, enti, istituti, coop e quant’altro. Dopo le polemiche degli ultimi mesi, spiccano i 120mila euro per gli alberghi diffusi e, sul fronte dell’economia, ci sono pure 330mila euro per progetti cooperativi, 20mila per il Consorzio di sviluppo industriale di Monfalcone, 175mila per finalità di interesse agricolo, 100mila per gli allevatori di bovini, 75mila per gli apicoltori, 50mila all’agroalimentare di San Daniele e altrettanti sia per il commercio equo e solidale, sia per la Film Commission Fvg, che potrà realizzare una pellicola in più del previsto.
Sul versante sociale, vengono “appostati” 125mila euro per le associazioni di disabili, 10mila per la loro Consulta regionale, 50mila ad associazioni di volontariato per il trasporto di disabili e anziani, 20mila per il Centro di solidarietà Micesio di Udine, 10mila per il Banco alimentare e altrettanti per la cooperativa Hattiva lab di Udine.
E ancora, sono previsti 40mila euro per scuole materne non statali, 20mila per gli istituti psico-pedagogici di Fraelacco e Medea, 70mila per le aree verdi dell'Azienda sanitaria triestina, 70mila per International Talent Support, 200mila per concludere la costruzione sul Carso del Centro di promozione del Prosecco, 70mila a Villa Manin per arredi e sicurezza della residenza d’artista, 65mila per l’Associazione nazionale partigiani, 10mila al Comitato sport, cultura e solidarietà di Udine, 140mila per le trasferte delle società sportive dilettantistiche, 45mila per la manutenzione di impianti sportivi, 30mila per la radiodiffusione a carattere comunitario, 20mila per la tutela dei consumatori, 50 mila per la riqualificazione del bosco di Lignano. Le cifre sono provvisorie: devono ancora essere approvate e non è detto che nuovi emendamenti vadano a modificarle o ad aggiungerne altre.
La prima seduta di discussione in consiglio regionale si è conclusa ieri, prima del previsto, proprio per garantire alle forze politiche un esame approfondito degli emendamenti depositati e di quelli ancora da consegnare nella mattinata di oggi.
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