Emergenza sfratti, richieste aumentate dell’11% in 4 anni

Nel 2013 domande a quota 937, giù l’incidenza percentuale delle esecuzioni. Famulari: priorità al sostegno economico
A Trieste aumenta l'emergenza sfratti
A Trieste aumenta l'emergenza sfratti

Richieste di esecuzione sfratti in aumento. Come anche i provvedimenti poi emessi, e in particolare quelli per morosità. Nel contempo, gli sfratti eseguiti sono a loro volta incrementati come numero assoluto rispetto al 2012 e anche al 2011, ma sono calati nel confronto con il 2010 e la loro incidenza percentuale sul totale delle richieste di esecuzione lo scorso anno si è abbassata. È la fotografia della situazione registrata - sulla base dei dati diffusi dal Ministero dell’Interno - a Trieste nel 2013 e raffrontata con il triennio precedente.

Mai così alto, nel quadriennio preso in esame (qui a fianco la tabella riassuntiva), il numero di richieste di sfratto arrivate da proprietari di immobili: sono state 937 nel 2013 (+10,8% rispetto al 2010, anno in cui il totale era arrivato a 845). Stesso discorso per i provvedimenti emessi dall’autorità giudiziaria a seguito di tali istanze: 525 (erano stati 506 nel 2011). Di questi, 458 per canoni d’affitto non pagati: di tale tipo di provvedimento ne sono stati infine eseguiti 236. Di più solo nel 2010 (cioè 251), quando però le richieste erano state complessivamente appunto 845. L’incidenza in questo senso, dunque, come accennato è calata: pari al 25,1% lo scorso anno, contro il 29,7% di tre anni prima, il 27% del 2012 e il 31% del 2011.

Numeri, quelli che vanno a delineare il rapporto tra richieste ed effettive esecuzioni, che si spiegano, secondo l’assessore comunale alle Politiche sociali Laura Famulari, anche con «un incremento molto forte in termini di sostegno economico da parte dei Servizi sociali. È previsto infatti - prosegue - che le situazioni di morosità, quando una persona rischia per questo motivo di perdere la casa non riuscendo a pagare i canoni di locazione, abbiano la priorità. Assieme ai Servizi sociali comunali vi è una rete di soggetti, anche privati, che opera in questo ambito». Il Comune ha messo in campo qui (in un altro contesto reso ancora più complicato dalla generale crisi economica) risorse per oltre 500mila euro in riferimento al sostegno per il pagamento canoni nel 2013, cui sommare tutti gli aiuti garantiti di fronte alle emergenze vissute da chi da un giorno all’altro si è ritrovato senza un tetto sopra la testa ed è stato ospitato in uno degli alloggi assicurati appunto grazie all’azione del Municipio. Una panoramica alla quale vanno inoltre aggiunti i 381mila euro del fondo sociale Ater, destinati ai morosi nei confronti proprio dell’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale della provincia di Trieste: si tratta di pratiche che comunque vengono gestite dai Servizi sociali del Comune. Un supporto che globalmente, sentenzia Famulari, «ha superato sicuramente il milione di euro lo scorso anno».

Per un certo numero di casi si tratta di «quella che è definita - riprende l’assessore - morosità incolpevole, cioè derivante non da ragioni di tipo soggettivo ma da fattori quali la perdita del proprio posto di lavoro o l’insorgere di malattie che non permettano di continuare a restare in attività». Entrambe fattispecie che vanno a determinare un’improvvisa caduta del reddito della persona, con tutte le difficoltà che ne conseguono. Proprio per queste tipologie di problematiche, ricorda l’assessore della giunta guidata dal sindaco Cosolini, «siamo in attesa della ripartizione da parte del Governo ai Comuni dei fondi previsti dal Piano casa». L’amministrazione comunale, inoltre, si accinge a inaugurare, al massimo in settembre, i due condomini solidali di via Soncini e via dell’Istria: i criteri di assegnazione degli appartamenti verranno resi noti nelle prossime settimane.

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