Emergenza sangue: i donatori di Trieste restano senza autoemoteca
TRIESTE È emergenza nella raccolta del sangue in città. L’autoemoteca, il mezzo mobile frutto di una donazione della Fondazione CRTrieste che dal 2002 consente all’Associazione donatori di sangue di effettuare prelievi in vari punti della città, sta per andare in pensione.
Giovedì effettuerà il suo ultimo servizio in piazza Unità, dove si potrà donare sangue dalle 9 alle 13. Poi, dopo 15 anni di preziosa attività, l’autoemoteca dovrà essere messa da parte, perché oramai superata dal tempo e dalle nuove normative.
«Non abbiamo però i soldi per comperarne un’altra» ha spiegato Ennio Furlani, storico presidente dell’Ads, in una conferenza stampa svoltasi in Municipio, nel corso della quale, assieme al vicesindaco Pierpaolo Roberti, ha illustrato il programma di giovedì e le finalità generali dell’associazione.
«Il problema è notevole, perché in questi quindici anni l’autoemoteca ha permesso di portare a termine 11.038 prelievi, grazie a 675 uscite. Da venerdì in poi - ha riassunto il presidente Furlani - saremo privi di questo essenziale strumento per la raccolta del sangue».
Una nuova autoemoteca costa all’incirca 120mila euro, una cifra che l’Associazione donatori sangue da sola non può pensare di raccogliere.
«Speriamo in qualche aiuto - ha aggiunto il numero uno dell’Asd Furlani -, perché ora avremo a disposizione il solo pulmino da nove posti, che ci permette di andare a prendere i donatori e portarli nei centri operativi per le trasfusioni. Ma per una città come Trieste, dove la richiesta di sangue è costante - ha concluso - è troppo poco».
Il presidente Furlani infine ha anche sottolineato la necessità di «evitare, soprattutto da parte dei giovani, l’assunzione di alcol e sostanze stupefacenti e di fumare».
Il Comune di Trieste, attraverso le parole del vicesindaco Roberti, ha promesso «massimo impegno nella collaborazione con l’Ads».
Giovedì, davanti al Municipio in piazza Unità, oltre ad accogliere i donatori nelloautoemoteca, esponenti delloAds e del Comune spiegheranno ancora una volta «il valore della donazione del sangue e del principio della solidarietà».
L’amministrazione ha già provveduto a diffondere, in tutti gli uffici comunali, l’invito ai dipendenti a presentarsi nella mattinata di giovedì per una donazione.
Ma il tema è molto più ampio. Senza l’apporto dell’autoemoteca non si potranno più raggiungere le scuole, l’Università, la Sissa, l’Icgeb, dove in questi quindici anni si è proceduto regolarmente alla raccolta di sangue.
L’autoemoteca ha viaggiato anche alla volta dell’Insiel, di alcune caserme del territorio, di sedi della Polizia di Stato, ed è stata portata Muggia. Sempre per accogliere, nei suoi tre lettini, i donatori di quel sangue di cui si ha sempre tanto bisogno.
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