Emergenza profughi, il pressing dei parlamentari sul governo

Sandra Savino (Fi) annuncia la presentazione di un’interrogazione al ministro dell’Interno, Angelino Alfano. Ettore Rosato (Pd) assicura che solleciterà prefetto e ministero al fine di trovare una soluzione il prima possibile. L’allarme lanciato dal sindaco Roberto Cosolini sull’emergenza-accoglienza dei profughi in città dopo la saturazione dei centri dedicati («Siamo oltre le possibilità di gestione di questo fenomeno a Trieste», aveva affermato l’altro giorno il primo cittadino chiedendo l’intervento del governo) trova immediate e trasversali sponde a Roma nei parlamentari triestini.
Per una volta Savino si schiera al fianco di Cosolini: «Chiedo al ministro di affrontare la questione Trieste, che non può sostenere l’arrivo di ulteriori profughi in un quadro in cui la disorganizzazione e l’inadeguatezza della strategia del governo vengono denunciate da amministratori locali politicamente trasversali. È agli atti la mia diversità di vedute con il sindaco Cosolini e il suo modo di amministrare la città - ricorda Savino -, però credo che su certi temi di valenza strategica, come la difesa dell’equilibrio sociale all’interno della nostra comunità, ognuno sia chiamato a fare la propria parte». La deputata forzista si rivolge al governo: «Deve sapere che il Comune di Trieste è ridotto ad ospitare profughi e richiedenti asilo nelle palestre, in quanto il loro numero ha superato il limite di capacità di accoglienza della città. Un’emergenza che non può essere sottovalutata: Trieste non vuole diventare né una capitale del degrado, né un focolaio di conflitti sociali. Al sindaco - conclude Savino - suggerisco infine di rivolgersi anche alla presidente della Regione Serracchiani la quale, essendo vicesegretario del Pd costantemente in trasferta a Roma, può mettere a frutto le sue frequentazioni nelle stanze del potere a vantaggio di quel territorio che dovrebbe difendere e rappresentare». Oggi, nel frattempo, il Municipio dovrebbe individuare una nuova soluzione dove poter sistemare il gruppo di profughi ospitato da qualche giorno all’ex palestra pesi Sporting Club di via Locchi e che in precedenza, a inizio gennaio, aveva potuto trovare riparo nell’impianto sportivo di via Boegan.
Intanto, anche Ettore Rosato interviene a supporto di Cosolini e delle sue parole: «La valutazione del sindaco, generalmente molto restio a drammatizzare le situazioni, va presa con grande considerazione. Ci vuole un’azione di alleggerimento predisposta dal prefetto e che deve tenere conto della segnalazione del sindaco. L’accoglienza che può garantire Trieste è arrivata al limite - prosegue il parlamentare del Partito democratico -. Bisogna che il prefetto d’intesa con il ministero degli Interni garantisca un’organizzazione diversa dei nuovi arrivi. Li solleciterò in tal senso». Dal palazzo del governo, proprio il prefetto Francesca Adelaide Garufi fa sapere che «stiamo vedendo con il ministero di trasferire qualcuno in altre regioni, per fronteggiare la nostra che è una micro-emergenza se rapportata ai numeri di altre zone del Paese. Avremo inoltre una nuova riunione sulla situazione a livello provinciale mercoledì, per mettere a punto un’ulteriore strategia a prescindere dall’incontro regionale che guarderà a una panoramica più complessiva. Valuteremo - osserva Garufi - pure soluzioni che permettano decisioni più stabili. Nel nuovo piano di distribuzione dei migranti elaborato dal governo, la nostra situazione di regione di confine è considerata, nel senso che non ci vengono inviati gli arrivati al Sud, i quali sono dirottati in regioni diverse».
Sul tema, così il capogruppo di Fi in Consiglio comunale, Everest Bertoli: «Quasi il 50% dei trasferimenti statali al Comune di Trieste viene speso per l’accoglienza dei profughi - afferma -. Motivo più che sufficiente per ribadire alla prefettura la non disponibilità del Comune a ricercare sul territorio comunale strutture pubbliche o private idonee all’accoglienza».
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