Emergenza migranti a Trieste, presentata una petizione rivolta al presidente Mattarella

L’iniziativa è stata lanciata giovedì mattina al Circolo della Stampa. Belci, Carbone, Gialuz e Sabatti primi firmatari: “Venga trovata una soluzione per evitare che chi fugge da fame, guerre e persecuzioni sconti qui una seconda condanna”

Giovanni Tomasin
La conferenza stampa al Circolo della stampa. Foto Massimo Silvano
La conferenza stampa al Circolo della stampa. Foto Massimo Silvano

TRIESTE “Riteniamo che vada superato l’immobilismo delle istituzioni cittadine, regionali e statali”. E’ stata lanciata oggi, giovedì 7 marzo - tramite la piattaforma Change.org - una petizione al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulla questione del Silos di Trieste.

La petizione, presentata questa mattina al Circolo della Stampa, è stata elaborata dai primi firmatari Franco Belci, Gianfranco Carbone, Mauro Gialuz e Pierluigi Sabatti.

Silvano Trieste 2024-03-07 Circolo della Stampa, conferenza stampa su situazione richiedenti asilo al Silos di Tieste, appello al presidente Mattarella ph Massimo Silvano
Silvano Trieste 2024-03-07 Circolo della Stampa, conferenza stampa su situazione richiedenti asilo al Silos di Tieste, appello al presidente Mattarella ph Massimo Silvano

Il testo è stato elaborato in vista della visita del Presidente all’università di Trieste del prossimo aprile, quando Mattarella riceverà la laurea honoris causa assieme all’omologo sloveno Borut Pahor.

Mattarella e Pahor, il 12 aprile a Trieste le lauree ai due presidenti
Mattarella e Pahor mano nella mano il 13 luglio 2020 a Basovizza

“Nel plaudire all’iniziativa dell’università - scrivono -, ci permettiamo di attirare la Sua attenzione su una situazione da tempo evidenziata dalla stampa e dai media locali e nazionali e, in città, da moltissime associazioni laiche e religiose, dal vescovo di Trieste”. Proseguono: “ci riferiamo alle inumane condizioni di vita alle quo sono costretto tanti migranti, arrivati prevalentemente dalla rotta balcanica, ammassati, al freddo, nel fango, tra i ratti, nel cosiddetto Silos”.

I firmatari ritengono vada “trovata una soluzione volta ad evitare che chi ha avuto la sfortuna di nascere in regioni afflitte da fame, guerre e persecuzioni, sconti una doppia condanna”.

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