Emergenza migranti a Trieste, il caso Silos approda in Parlamento: «A giugno la compravendita»
TRIESTE L’emergenza Silos è approdata in Parlamento. E qualcosa potrebbe sbloccarsi: il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, sollecitato da un’interrogazione della senatrice Pd Tatjana Rojc che in aula ha parlato apertamente di «dramma umanitario con l’abbandono di molte persone da parte delle istituzioni», ha annunciato una possibile svolta nella gestione dei profughi che trovano riparo nel grande capannone abbandonato.
Le parole del ministro
«Nella seduta del comitato per l’ordine e la sicurezza dell’11 marzo – ha spiegato il ministro – è stata valutata dal sindaco di Trieste la possibilità di adottare un’ordinanza di sgombero e perfezionare la concessione del campo scout nella frazione di Prosecco (Campo Sacro, ndr) al fine di attrezzarlo per l’accoglienza dei migranti sul territorio». Ciò nella prospettiva di un’imminente cessione dell’immobile: «La situazione dell’ex Silos è in costante attenzione della Prefettura di Trieste – ha detto Piantedosi – che ha acquisito la disponibilità della proprietà a interventi di messa in sicurezza in vista della compravendita della struttura a giugno».
Date e numeri
C’è una data, quindi. Peraltro in un periodo – quello estivo – in cui il flusso di migranti della rotta balcanica tende ad aumentare. Anche se in questo inverno i numeri sono stati comunque rilevanti. Centinaia i profughi che nell’ultimo periodo hanno bivaccato al Silos. Non a caso Rojc ha esortato il ministro a «una stabile ripresa dei trasferimenti per assicurare piena tutela della dignità e dei diritti fondamentali delle persone».
I controlli al confine
«Il ripristino dei controlli (al confine con la Slovenia ndr) – ha affermato Piantedosi – ha consentito fino al 12 marzo di respingere in quella frontiera 1.352 migranti a fronte dei circa 40 riammessi nell’analogo periodo dell’anno precedente. La forte pressione migratoria via terra che si registra in quel quadrante geografico – ha aggiunto – provoca ricadute anche sulla gestione dell’accoglienza a Trieste. Dunque è stata messa in atto una strategia di alleggerimento».
I numeri
I dati in mano al ministro dicono questo: nel 2023 su 2.433 trasferimenti dal Fvg, 1.788 sono stati effettuati da Trieste. Nei primi tre mesi dell’anno, dei 685 complessivi, 348 sono da Trieste, a cui vanno aggiunte le 50 persone spostate ieri. Il ministro ha sottolineato, infine, che secondo quanto riferito dalla Questura di Trieste «un considerevole numero di migranti, dopo un primo contatto con la Polizia, non si presenta più per la formalizzazione della richiesta di protezione internazionale». «Più controlli vogliono dire più sicurezza», commenterà più tardi il senatore e segretario Lega Fvg, Marco Dreosto.
Rojc non soddisfatta
Rojc non è soddisfatta della risposta. «Buio fitto sui propositi del governo nella gestione degli arrivi dalla rotta balcanica. Non emerge nulla tranne freddezza di numeri dalla risposta all’interrogazione con cui ho cercato di avere certezze sulla situazione e sul futuro delle centinaia di migranti rifugiati al Silos». A detta di monsignor Ettore Malnati «una soluzione rapida si potrebbe trovare proprio nel mercato di via Gioia o in una struttura del complesso della caserme dismesse».
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