Emergenza migranti a Trieste, dal Silos a Campo Sacro: prima accoglienza all’ostello scout

Il sindaco Dipiazza: «Nuove fognature e recinzioni». L’assessore regionale Roberti: «In cento al massimo». Per l’Amis un sito alternativo
Elisa Coloni
Tende improvvisate all’interno del Silos. Andrea Lasorte
Tende improvvisate all’interno del Silos. Andrea Lasorte

TRIESTE «Mettiamo il primo tassello concreto del percorso che ci porterà alla soluzione definitiva del problema Silos, in tempi rapidi: l’edificio sarà sgomberato e chiuso, verranno velocizzati i trasferimenti dei migranti verso altri territori e chi rimarrà qui sarà portato all’Ostello scout di Prosecco, dove realizzeremo il nuovo impianto fognario e ripareremo la recinzione. Sono soddisfatto».

Sono le parole con le quali il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza ha commentato ieri sera a caldo l’esito del vertice in Prefettura con il prefetto e commissario di Governo per il Friuli Venezia Giulia, Pietro Signoriello e l’assessore regionale con delega all’Immigrazione Pierpaolo Roberti sul tema caldo della questione migratoria, che riguarda tutto il Friuli Venezia Giulia ma che tocca in particolare Trieste, dove si concentra il numero più alto di arrivi e presenze, e dove resta irrisolta la questione Silos, con centinaia di migranti accampati nell’edificio abbandonato nel degrado e in condizioni igienico-sanitarie drammatiche.

Il piano

Il problema verrà affrontato, come emerso e definito ieri nel palazzo del Governo, con un piano che prevede una serie di passaggi e che, secondo l’assessore Roberti, potrebbero realisticamente chiudersi nel giro di un paio di mesi, con la realizzazione di quello che sarà un centro ad alta rotazione nell’Ostello scout di Campo Sacro.

«Chi avrà titolo a rimanere nel nostro Paese verrà trasferito dal Silos verso altri territori, mentre chi non ha ancora presentato domanda di asilo sarà portato a Campo Sacro e lì rimarrà per un breve periodo, il tempo necessario per effettuare le procedure sanitarie e burocratiche. Non si tratta di un hotspot - ci tiene a specificare l’assessore - perché quel tipo di struttura richiede l’autorizzazione da parte della Conferenza unificata. Sarà un centro ad alta rotazione, che potremo utilizzare come valvola di sfogo per i trasferimenti: chi arriva a Trieste verrà portato a Prosecco e poi da lì trasferito. Il sito, come noto, ha già ospitato migranti e li ospita ancora oggi, seppure adesso siano solo una ventina, perché l’impianto fognario non funziona e andrà rifatto, una questione che risolveremo appunto in queste settimane. In ogni caso - precisa Roberti - non si raggiungeranno mai più i numeri altissimi degli scorsi anni, quando a Prosecco in alcuni periodi erano concentrate anche trecento persone». L’assessore spiega che non esiste ancora il dettaglio su questo aspetto specifico, ma che si potrebbe ipotizzare un numero massimo di 100 o 150 persone.

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Migranti al silos di Trieste

La concessione all’Amis

Uno dei nodi legati all’utilizzo dell’Ostello scout era proprio questo: i lavori da realizzare, in un sito di proprietà comunale ma concesso a un privato. Il terreno è infatti concesso da decenni all’associazione Amis - Amici delle iniziative scout.

Durante la pandemia e fino a oggi è stato utilizzato come centro di prima accoglienza per i migranti, ma da tempo l’Amis ha avviato diverse azioni e un forte pressing sulla Prefettura di Trieste per riappropriarsi degli spazi per poter far ripartire le proprie attività.

«Questo era il nodo da sciogliere - spiega Pierpaolo Roberti - e puntiamo a risolverlo in tempi molto rapidi. Ho già in programma con l’associazione scout alcuni sopralluoghi in settimana per valutare insieme una possibile alternativa a Campo Sacro, dove l’Amis possa trasferirsi. Le opzioni sono diverse, alcune nelle vicinanze della sede attuale. Non appena individuato il luogo giusto e trovato l’accordo - continua - il Comune potrà rescindere il contratto di concessione con l’Amis e siglarne uno nuovo con la Prefettura. Così potranno iniziare i lavori per realizzare le nuove fognature e la nuova recinzione, e accogliere un centinaio di persone, comprese alcune di quelle accampate dentro il Silos, che non hanno ancora presentato domanda di asilo e quindi non hanno titolo per rimanere sul territorio italiano. I migranti potranno essere sistemati all’interno delle casette in muratura presenti nel sito, ma prima, durante i lavori di ristrutturazione, dormiranno in appositi moduli abitativi temporanei. A quel punto il Silos verrà sgomberato e gli ingressi sigillati per evitare nuovi ingressi, ovviamente con un intervento diretto della proprietà», ossia Coop Alleanza.

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