Emergenza Coronavirus in Fvg: contagi in calo, la Regione aspetta il ministero
TRIESTE Nel giorno in cui i guariti dal Covid superano quota 50 mila in regione e i numeri del contagio continuano ad andare all’ingiù, Massimiliano Fedriga non esclude un ritorno in tempi brevi del Friuli Venezia Giulia in zona gialla con conseguente riapertura di bar e ristoranti e libertà di spostamento tra i comuni. «I dati sono sicuramente in linea con questo scenario», le parole del governatore riferite non solo al trend della settimana in corso, ma pure al periodo 18-24 gennaio, quello su cui la cabina di regia nazionale farà le sue valutazioni tra oggi e domani.
Il confronto è iniziato con la consueta bozza trasmessa da Roma a Trieste. Fondamentale, al solito, il valore del Rt, l’indice di contagio, ma si tratta di verificare in particolare il rischio di evoluzione della pandemia sul territorio. Sulle date, tuttavia, la Regione non si sbilancia, ritenendo che il ministero della Salute, che ha sin qui utilizzato i quindici giorni come il tempo minimo per effettuare i cambi di colore in “miglioramento”, possa far decorrere il giallo, in un Fvg che il 15 gennaio veniva considerato a rischio alto, dalla seconda settimana di febbraio. Una linea prudenziale che Roma adotterebbe escludendo dal dossier Fvg il primo monitoraggio dopo l’ingresso in arancione, vale a dire quello della scorsa settimana.
Nell’attesa, a confortare in questa fase, a pochi giorni dalla ripartenza delle lezioni in presenza alle superiori, è l’andamento in frenata del contagio. Con i primi segnali di riduzione anche della pressione sugli ospedali. Ieri in Fvg si sono registrati 584 nuovi positivi, la somma tra i 360 emersi da tampone molecolare (su 6.719, 5,36%) e i 224 da test antigenico rapido (su 4.349, 5,15%). L’incidenza sul totale dei controlli (11.068) è del 5,28% (dal 4,71% di martedì), ma il valore più significativo rimane il rapporto tra contagi e persone sottoposte per la prima volta al tampone: il 17,29% di giornata significata che si è trovato un positivo ogni sei tamponi. A contrarre il virus da inizio pandemia sono state 65.524 persone, di cui 28.790 in provincia di Udine (+265), 14.801 a Pordenone (+152), 13.212 a Trieste (+80), 7.920 a Gorizia (+82) e 801 di fuori regione (+5).
Cala però ancora l’incidenza sulla popolazione residente negli ultimi sette giorni: da 294 a 286 ogni 100.000, con la Venezia Giulia (Gorizia 253, Trieste 230) che sta scendendo più velocemente del Friuli (Pordenone 326, Udine 292). Sempre negli ultimi sette giorni rispetto ai sette precedenti si conferma inoltre il decremento dei positivi -18,3%. Tra i dati di giornata emergono 60 positività nelle strutture per anziani (44 tra gli ospiti, 16 tra gli operatori), mentre nel sistema sanitario c’è un’impennata di casi (40), di cui 14 in Asugi (un assistente sanitario, sei infermieri, un assistente sociale, quattro medici e due Oss) e uno al Burlo (un medico). Nel bollettino diffuso dal vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi entrano anche quattro infezioni di rientro da Croazia, Albania, Romania e Olanda.
Il dato sulle vittime con diagnosi Covid resta la peggiore delle fotografie. Altri 26 decessi, di cui uno pregresso, portano il totale a 2.325, di cui 1.112 a Udine (+14), 536 a Trieste (+4), 524 a Pordenone (+7) e 153 a Gorizia (+1). Gli ospedalizzati nei reparti a media e bassa intensità sono 646 (-22, e -40 nelle 48 ore), quelli nelle terapie intensive 61 (-3). Gli attualmente positivi sono 11.392 (-98), i totalmente guariti 50.287 (+649), i clinicamente guariti 1.520 (+7), gli isolamenti 10.685 (-73). —
Riproduzione riservata © Il Piccolo