Emendamenti last minute alla legge omnibus in Fvg: in aula volano gli stracci

TRIESTE La discussione della seconda legge omnibus della legislatura comincia fra aspre polemiche. Il centrodestra sospende i lavori del Consiglio regionale di prima mattina: la maggioranza deve presentare una serie di nuovi emendamenti, ma il più delicato è quello che chiude il punto nascita di Palmanova e riapre quello di Latisana. Ne scaturisce una trattativa politica che dura per ore, mentre i consiglieri del centrodestra parlano a oltranza perché le modifiche si possono depositare solo fino alla fine della discussione generale.
Il ddl si arricchisce insomma di nuovi elementi: dalla riapertura del punto nascita di Latisana congelato dal centrosinistra a ulteriori deroghe sugli ampliamenti edilizi, fino al riassetto della comunicazione di Promoturismo o al cosiddetto emendamento Fontanini, che consentirà al sindaco di Udine di ignorare gli equilibri di genere nella nomina del decimo assessore della giunta, potendo scegliere un uomo.
Ce n’è abbastanza per far salire l’opposizione sulle barricate. I capigruppo del centrosinistra, del Movimento 5 stelle e degli autonomisti convocano per la prima volta una conferenza stampa unitaria e stigmatizzano il tradimento di un patto d’onore con cui nei giorni scorsi il centrodestra si era impegnato a limitare gli emendamenti a interventi esclusivamente tecnici. Il clima si scalda, al punto da creare un violento scontro verbale tra il segretario regionale del Pd Cristiano Shaurli e il presidente del Consiglio Piero Mauro Zanin. Nel centrodestra si leccano intanto le ferite i consiglieri che avevano parteggiato per il punto nascita di Palmanova.
L’apice si verifica alla riapertura dei lavori del pomeriggio. I nervi dell’opposizione sono a fior di pelle dopo ore di melina del centrodestra. La goccia si ha sulla fuga di notizie dei contenuti del provvedimento sui punti nascita, prima ancora che l’emendamento in questione fosse protocollato dagli uffici. Dal Pd partono strali all’indirizzo del presidente Zanin: «È una vergogna», urla Shaurli, invitando l’azzurro a nominare in fretta il portavoce da 90 mila euro che da mesi attende di essere designato e «senza cui non riesci a gestire l’Aula». Zanin abbandona l’aplomb richiesto alla presidenza. Sospende i lavori e si lancia verso il banco di Shaurli: «Avete fallito sulla sanità e continuando così scenderete al 3%». Alla ripresa Zanin si dice «incredulo per le accuse ricevute» e Shaurli ribatte spiegando che «cambierà radicalmente l’atteggiamento dell’opposizione».
Ma la pietra dello scandalo è il dissidio Palmanova-Latisana. L’assessore alla Salute Riccardo Riccardi chiude la giornata dicendo di «non accettare lezioni di educazione istituzionale da chi ha fatto sospendere il punto nascita di Latisana. Ci avete trascinato voi fino a qui, mentre noi non chiudiamo ospedali ma diamo loro altre vocazioni». Il dem Sergio Bolzonello replica ricordando le piazze «aizzate da voi contro la riforma degli enti locali». Nella conferenza stampa convocata in precedenza aveva parlato di «pesante disagio di tutte le opposizioni per un testo snaturato dopo il lavoro di commissione, senza alcun confronto preliminare per permettere all’opposizione di svolgere il suo ruolo: il presidente Fedriga dica che la ricreazione è finita e il presidente Zanin faccia funzionare il Consiglio».
Il governatore non raccoglie, ma riunisce attorno a sé tutti i consiglieri della maggioranza in una conferenza che nel tardo pomeriggio rivendica la scelta fatta in sanità: «Il Pd porta in dote una riforma nefasta che ha peggiorato il servizio e aumentato i costi, senza decidere su cosa far fare ai singoli presidi ospedalieri. La programmazione si farà con una legge ad hoc, ma la situazione di Palmanova e Latisana non garantiva più sicurezza e abbiamo scelto. Latisana sarà punto nascita, mentre Palmanova lavorerà sulla chirurgia programmata diventando un super ospedale per la chirurgia programmata». —
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