Elmi, lance e scudi: gli antichi romani sbarcano a Trieste

TRIESTE Guerrieri, armamenti e strategie, ma anche scorci di vita civile. L’antica Roma sbarca nuovamente a Trieste, lo fa a distanza di secoli e questa volta senza velleità da invasori ma solo per intrattenere il pubblico e magari per insegnare quanto si studiava dalle elementari.
A disegnare una inedita rievocazione, ambientata tra le vie del centro e all’Orto Lapidario di San Giusto, ci pensa sino a domenmica 15 ottobre il Gruppo di archeologia sperimentale “Legio I Italica”, la compagnia con base in Veneto, in provincia di Rovigo, approdata a Trieste, anzi a Tergeste, per animare “Legiomania” , manifestazione promossa dall’Assessorato all’educazione di Trieste.
L’aspetto marziale dell’antico romano, qui rappresentato dall’arsenale delle epoche repubblicane e imperiale, è stato lo spunto di maggior impatto, specie per i molti giovani rimasti soggiogati dai moderni pupilli di Cesare. I legionari in visita a Tergeste hanno infatti sfoggiato, venerdì 13 ottobre, il gladio, lo scudo imperiale (o tegola) e l’elmo gallico, marciando compatti in una centuria al comando di Corrado Porelli, presidente della Legio I Italica, settantenne ex impiegato, ora a godersi la pensione vestendo i panni da legato (comandante).
Sabato 14 si replica (9.30–12. 30, 14.30–17.30) con base al campo all’Orto Lapidario ma con una ulteriore novità nel segno del “panem et circenses”. Arrivano infatti i gladiatori (di scena alle 11 e alle 15) con il gruppo Ars Dimicandi, il clan di guerrieri guidati dal bergamasco Dario Battaglia, mentore in Italia dell’arte gladiatoria, pioniere dell’archeologia sperimentale prima dell’investitura cinematografica di Russel Crowe.
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