Elisabetta II stregata dal fascino dei lipizzani

Alla sovrana è stato donato il cavallo Favory Canissa XXII. L’incontro con le tradizioni carsiche
di Mauro Manzin
Stregata dai lipizzani. La regina Elisabetta non ha resistito al fascino dei bianchi cavalli che nascono scuri. Nonostante un tempo atmosferico da brughiera inglese che l’ha accolta ieri assieme al principe consorte Filippo d’Edimburgo alle scuderie carische.


Una visita blindata tra enormi misure di sicurezza, tanto che solo un centinaio di persone ha assistito al veloce arrivo della sovrana con il principe Filippo che salutava dal finestrino della limousine. Nessun clamore, nessun applauso, ma tanta curiosità che ha spinto anche alcuni triestini ad alloggiare la notte scorsa all’hotel Maestoso per cercare di vedere oggi la regina da vicino. Investimento fatto fallire dal rigoroso protocollo e dall’attentissima vigilanza.


Ad attendere Elisabetta II a Lipizza c’era il presidente della Repubblica di Slovenia, Danilo Türk. La sovrana, appena scesa dall’automobile è stata accolta dall’applauso e dal gioioso vocio dei 400 bambini delle scuole del comprensorio di Sezana che hanno partecipato al concorso intitolato per l’appunto «Lipica». La regina ha elargito sorrisi e carezze ai suoi piccoli anfitrioni congratulandosi personalmente con i vincitori del concorso.


Pochi passi ed Elisabetta II ha fatto il suo ingresso nel maneggio coperto delle scuderie lipizzane dove ha assistito allo spettacolo di alta scuola offerto da otto cavalli divisi in due quadriglie. La sovrana ha guardato con molta attenzione tutti i passi e gli intrecci eseguiti dai cavalli con i loro cavalieri e amazzoni e alla fine ha donato loro un forte e sentito applauso.


Ma per la sovrana il momento certamente più bello e atteso, vista la sua passione per i cavalli, è stato quando le è stato simbolicamente donato uno splendido esemplare di lipizzano. Si tratta di 085 Favory Canissa XXII (nome altisonante e decisamente monarchico), una giumenta di 16 anni campione di Slovenia nel dressage e ben classificata nella stessa specialità anche a livello mondiale. Elisabetta II ha osservato attentamente il cavallo, che comunque resterà a Lipizza, e ha commentato con un semplice «Che bello!». «Magnifico!», invece è stato il giudizio espresso dal principe Filippo mentre Favory, infastidita dalla molta gente che le stava attorno, ha dato evidenti segni di irrequietezza. Ma la regina non si è scomposta di un millimetro. Anzi, sembrava soddisfatta del carattere non certo remissivo messo chiaramente in luce della «sua» cavalla lipizzana.


Soprabito tortora con i bordi impreziositi da ricami in rilievo di fiori dorati, cappello in tinta, guanti di seta bianchi, borsetta nera di pelle lucida, scarpe nere e con una meravigliosa spilla a forma di fiore di rubini, brillanti e oro che richiamava la fantasia in ricamo del soprabito e del cappello, sua maestà è stata quindi accolta dal gruppo folkloristico «Donne del Carso» che hanno presentato alla regina gli abiti tradizionali della tradizione popolare slovena. Alla sovrana sono stati mostrati anche alcuni prodotti tipici del territorio carsico, quali il vino terrano, il prosciutto, il pane e gli squisiti strudel. Per quanto riguarda il terrano, Elisabetta II ha ascoltato con interesse le particolarità del vitigno dal gusto asprigno e ricchissimo di ferro per il terreno in cui viene coltivato e ha assistito a un esempio di spremitura dell’uva con i piedi nel tino nella più classica tradizione contadina.


Con il suo seguito di 37 persone, tra guardie del corpo, dame di compagnia dai variopinti cappellini, consiglieri e medico personale, Elisabetta II ha raggiunto a bordo di un fuoristrada nero con le insegne dei Windsor, l’hotel Maestoso dove era in corso un convegno economico con i più importanti imprenditori sloveni. E qui il palcoscenico le è stato per un istante «rubato» dal ministro degli Esteri britannico, David Miliband che si è brevemente soffermato sull’attuale crisi finanziaria. «Siamo di fronte a una crisi globale - ha detto - cui serve una soluzione globale. E l’Unione europea deve da parte sua dare risposte unitarie e concrete ai bisogni dei mercati». Poi un pensiero alla Slovenia, «uno Stato giovane che ha saputo coniugare un giusto nazionalismo con la massima cooperazione e integrazione internazionale».


La regina e il principe Filippo hanno poi stretto le mani di alcuni imprenditori scambiando con gli stessi alcune veloci battute. I tempi previsti dal protocollo erano molto stretti. La sovrana è quindi risalita in auto alla volta di Lubiana dove era attesa a un pranzo di gala.
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