Elisa: "Mi dispiacerebbe non poter far nascere i miei figli a Monfalcone"
La cantante, monfalconese e neomamma di Emma Cecile, scrive a favore della salvaguardia del Punto nascita del San Polo, minacciato dalla riorganizzazione della sanità regionale
MONFALCONE.
Forse il Punto nascita del San Polo è davvero salvo, come ha assicurato il governatore Tondo. Forse, come pensano altri, i rischi di una chiusura non sono fugati. Certo è che c’è chi spinge per trasferire Ostetricia, Ginecologia e Punto nascita a Gorizia.
In una situazione solo parzialmente tranquillizzante, arriva uno spot eccezionale per il Punto nascita di Monfalcone. A farlo è Elisa Toffoli. Proprio lei, la cantante che ha fatto conoscere Monfalcone in tutto il mondo più delle sue navi, che alla fine dell’ottobre scorso, al San Polo, ha dato alla luce la sua primogenita Emma Cecile.
Chi meglio di lei, monfalconese fino al midollo, poteva dire la sua sul livello raggiunto dal Punto nascita del San Polo e sul rischio di una sua chiusura? Elisa non si è sottratta alla richiesta. E ieri ha fatto pervenire alla redazione un fax dove c’è scritto: «Io personalmente mi sono trovata molto bene all’ospedale di Monfalcone. Abbiamo avuto un’ottima assistenza durante la nascita di Emma Cecile. Sicuramente ci saranno delle buone ragioni che dettano questa proposta (il trasferimento del Punto nascita,
ndr
), ma non posso negare che sono tra le persone a cui dispiacerebbe non poter far nascere i propri figli nella loro cittadina».
Elisa ha voluto rimarcare soprattutto un aspetto: al di là delle ragioni politiche, economiche, organizzative che investono la sanità, sarebbe veramente un peccato se i bambini ”nati a Monfalcone” dovessero scomparire.
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