Elezioni studentesche a UniTs, confermata la maggioranza moderata: affluenza in crescita
In Senato accademico la lista Sim porta due rappresentanti, uno Lam. Al Dipratimento di Fisica il record di partecipazione

L’anomalia politica degli universitari di Trieste si conferma tale. Le elezioni studentesche che si sono svolte in modalità telematica tra mercoledì mattina e giovedì pomeriggio hanno ribadito l’orientamento moderato della maggioranza degli iscritti, in controtendenza rispetto a quanto si registra nei vicini atenei del Nordest, dove, invece, le liste dai programmi più radicali ottengono più consensi.
Ci sono in ogni caso elementi di novità in confronto alle elezioni del 2023, a partire dagli incoraggianti dati di affluenza che, in alcuni Dipartimenti, toccano punte vicine e superiori al 40%.
La conferma del duopolio
In cima alle preferenze degli studenti di Trieste resta così il “duopolio” di Sim (Studenti in movimento) e Lam (Lista in movimento), entrambe di dichiarata tendenza pragmatica e super partes. Ma, a differenza di due anni fa, la lista Sim stacca nettamente Lam, candidandosi a diventare la principale piattaforma di rappresentanza dei giovani triestini. Si può tentare di definirla di centro-sinistra, tenendo conto però che Sim, al pari di Lam e delle altre liste, dice di essere «apartitica» e non è facile inquadrarla nelle caselle politiche tradizionali.
I risultati più eloquenti sono quelli raccolti nelle elezioni per i tre rappresentanti studenteschi in Senato accademico e per i due nel cda. In Senato Sim avrà due rappresentanti e Lam uno: la prima ha ottenuto 3.018 preferenze, la seconda 1.731. Un rappresentante a testa, invece, in consiglio di amministrazione: Sim in questo caso ha ottenuto 2.555 voti, mentre Lam ne ha raccolti 1.444.
L’esclusione delle liste più radicali
Le proteste in favore della Palestina e le altre mobilitazioni che hanno animato i giovani negli ultimi due anni non hanno, alla fine dei conti, rafforzato il peso delle due liste più radicali, che si sono fatte interpreti e promotrici di queste e altre battaglie politiche. Anzi, rispetto al 2023 la lista Link Trieste finisce con il perdere voti, fagocitati dalla lista Udu (Unione degli universitari) che si è presentata con un programma simile, anche se meno oltranzista. Link ha raccolto nel voto per i rappresentanti in Senato accademico 460 preferenze e Udu 311, mentre per il consiglio di amministrazione la tendenza si ripete con Link leggermente in avanti (446) e Udu poco indietro (297).
L’unico Dipartimento nel quale Link riesce a sovvertire almeno in parte l’egemonia Lam-Sim è, a sorpresa, quello di Scienze giuridiche (secondo posto con 150 voti, seguito da Lam a 104): una facoltà storicamente mai stata un feudo connotato politicamente in una direzione.
Eccezioni a parte, anche se si sommano i risultati di Link e Udu si rimane lontani dalle liste di maggioranza: a conferma della stabilità delle opinioni dell’elettorato giovanile, immune anche alle fibrillazioni internazionali.
Il caso dell’affluenza
La vera novità sta dunque nei dati dell’affluenza. Non solo nella crescita della partecipazione media – notizia da salutare sempre con favore – che si attesta sul 31%, ma anche nell’analisi dei singoli Dipartimenti. Il più attivo politicamente risulta quello di Fisica, con il 44% degli iscritti che ha espresso la sua preferenza. In generale – ed è anche questa una sorpresa – sono più coinvolti gli ambienti scientifici (Matematica arriva al 28%, Chimica e Farmacia al 36). Mentre il Dipartimento di Studi umanistici, storicamente vivace, si ferma al 17% scendendo in fondo alla classifica.
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