Elezioni in Carinzia: vittoria di sinistra e Popolari
VIENNA. Sì, d’accordo, si tratta di elezioni comunali. Ma quelle che si sono svolte ieri in Carinzia hanno lanciato un segnale politico inequivoco: l’era Haider - espressione semplificata per indicare il periodo di governo della destra liberale del Land, più populista che nazionalista, sopravvissuta per qualche tempo alla morte del suo leader - si è chiusa. Il crollo di consensi non si misura più in punti percentuali, ma occorre una unità di misura più grande, perché il 17 per cento scarso ottenuto ieri dall’Fpö è appena un terzo del risultato di cinque anni fa.
Il trionfatore della giornata è il Partito socialdemocratico (Spö), che ha raccolto oltre il 40 per cento dei voti, una soglia che non riusciva più a superare dagli anni Ottanta del secolo scorso. Al secondo posto i popolari dell’Övp con un insperato 23 per cento. Sono entrambi partiti che a livello regionale erano andati al voto due anni fa promettendo lacrime e sangue, per rimettere ordine nei conti ricevuti in eredità dai loro predecessori, e hanno mantenuto quelle promesse, che pure hanno comportato scelte impopolari.
Sono partiti che hanno lavorato sodo per dare accoglienza decente a oltre 2 mila immigrati richiedenti asilo, senza strumentali lagnanze. Sono partiti europeisti, aperti alla collaborazione transfrontaliera, sensibili ai diritti della minoranza slovena presente in Carinzia. Insomma, sembrano i requisiti ideali per andare incontro a una sconfitta. E invece l’elettorato carinziano questa volta ha scelto diversamente, premiando l’Spö e l’Övp.
Naturalmente hanno contato poi molto vicende squisitamente locali. Ognuno dei 132 comuni della Carinzia dove ieri si è votato ha una sua storia e ha sue esigenze diverse. Basti dire che, accanto ai partiti tradizionali, erano spuntate in questa occasione oltre 500 liste civiche. Se, dunque, il quadro d’insieme che emerge dal voto di ieri è quello descritto sopra, non vanno sottovalutate situazioni particolari.
A cominciare da quella di Klagenfurt, comune capoluogo con quasi 100 mila abitanti, come Udine, dove si registra un’evidente divergenza nel voto per il consiglio e in quello per il sindaco. Nel primo è stato riconfermato il ridimensionamento dell’Fpö, passato dal 31 per cento del 2009 al 24 per cento di ieri (meno 7 punti percentuali), con un balzo dei socialdemocratici al 30,66 per cento. Nella scelta del sindaco, invece, si è assistito durante l’intero spoglio dei voti a un testa a testa tra l’uscente Christian Scheider (Fpö) e la sfidante Maria-Luise Mathiaschitz (Spö), ex vicesindaca.
Al termine della giornata i due erano distaccati di un solo punto percentuale (in testa Scheider, con 31 per cento, la Mathiaschitz con il 30 per cento), per cui si andrà al ballottaggio tra due domeniche. È evidentemente che in questo caso ha contato molto la personalità degli avversari, soprattutto quella di Scheider, che ha saputo governare bene la città durante il suo mandato e che nell’Fpö è considerato esponente dell’ala meno radicale. Nel consiglio comunale di Klagenfurt l’Spö avrà 15 seggi (quattro in più rispetto alle elezioni del 2009), mentre l’Fpö ne ha persi 6, scendendo a 12 posti. L’Övp conserva i suoi 9 seggi. I Verdi guadagnano 2 seggi, salendo a 7.
Altro scenario a Villach, seconda città della Carinzia. Era e resta un baluardo socialdemocratico. Qui l’uscente Helmut Manzenreiter, in carica da 30 anni, ha ceduto il posto al suo vice, Günther Albel, che ha ottenuto il 55,67 per cento, potendo così essere proclamato sindaco già al primo turno, avendo avuto la maggioranza assoluta.
Per i suoi avversari del resto era chiaro fin dall’inizio che la sfida era impossibile: Peter Weidinger (Övp) ha avuto il 24,55 per cento, Erwin Baumann (Fpö) il 12,13 per cento, Sabina Schautzer (Verdi) il 5,31 per cento.
Tra gli altri comuni della Carinzia, tutti di modeste dimensioni, merita segnalare quello di Himmelberg, patria di Gerhard Dörfler, l’ex governatore del Land subentrato ad Haider dopo la sua morte. Qui il suo partito ha dimezzato i voti, dal 28,84 al 14,77 per cento. Un altro comune interessante è Ossiach, patria di Josef Martinz, l’ex vicegovernatore del Land dell’Övp, dallo scorso anno in carcere per aver incassato una tangente di 6 milioni, che avrebbe dovuto dividere con Haider e un commercialista. I suoi compaesani non lo hanno perdonato e l’Övp, che da decenni occupava la poltrona del sindaco, questa volta si è dovuto accontentare del secondo posto.
A Gurk, sede storica dell’episcopato carinziano, è stato rieletto trionfalmente sindaco, con il 58,43 per cento, il quasi settantanovenne Siegfried Kampl. Le sue esplicite simpatie per il nazismo - a causa delle quali perfino l’Fpö, di cui faceva parte dalla nascita, aveva dovuto cacciarlo - non hanno turbato evidentemente i suoi compaesani che hanno deciso di confermarlo nello scranno municipale.
Rielezione addirittura trionfale (74,62 per cento) per Florian Tschinderle, sindaco democristiano uscente di Hohenturn. Alla vigilia delle elezioni aveva suscitato un certo clamore la notizia che avrebbero potuto votare anche una trentina di prostitute (in quanto rumene e quindi cittadine dell’Ue) del mega bordello inaugurato lo scorso anno, proprio con il beneplacito di Tschinderle. Il vecchio-nuovo sindaco ha ricevuto 447 voti, il suo avversario Josef Winkler (Spö) 152. I trenta voti delle “professioniste dell’amore”, come si vede, non sono stati determinanti per l’esito della consultazione e quindi sono da escludere strascichi polemici.
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