Elezioni, il diktat del vescovo: “Non votate chi è contro i valori cristiani”
“Non e' lecito al cristiano appoggiare partiti con posizioni contrarie al Vaticano”, così il vescovo di Trieste Giampaolo Crepaldi. E D’Alema, in visita in città, cita Aldo Moro

La voce della Chiesa entra prepotentemente nella campagna elettorale a Trieste a quattro giorni dal voto. Il vescovo Giampaolo Crepaldi affida a un lungo intervento la 'guida al voto' dell'elettore cristiano, con una secca deplorazione per chi vorrà scegliere un partito che non sposi i valori indicati dal Vaticano.
La giornata scorre tra la visita di Massimo D'Alema, che ha attaccato "l'inconcludente e litigioso centrodestra", e quella di Rocco Buttiglione, mentre i candidati sindaco si sono divisi tra gli incontri sul territorio e i probabili protagonisti del ballottaggio Roberto Cosolini e Roberto Antonione hanno affrontato il tema sanità.
Ma se le critiche di D'Alema parevano prevedibili, la vera notizia della giornata è l'ingresso nell'arena elettorale di monsignor Crepaldi, un vescovo sempre attento alla politica - ha anche scritto il manuale del buon politico cattolico - e criticato da alcuni proprio per questa attitudine. Oggi Crepaldi ha invitato i cristiani a votare per chi appoggia i valori della Chiesa perchè "non è lecito al cristiano appoggiare partiti che su questioni etiche fondamentali hanno espresso posizioni contrarie" al Vaticano. Il vescovo ha reclamato la giustezza della presenza della Chiesa in momenti delicati come quelli elettorali: "La comunità cristiana e la fede cristiana - ha sottolineato nell'intervento pubblicato sul sito della Diocesi - non sono estranee a questi momenti importanti della vita della comunità".
Qualche ora prima, lo stesso D'Alema aveva affrontato la questione del voto cattolico, citando Aldo Moro ed evidenziando che i valori vanno testimoniati "con il valore dell'esempio. A proposito di esempi che offre la destra italiana - ha ironizzato - stendiamo un velo pietoso". Roberto Menia, coordinatore nazionale di Fli, ha applaudito le parole del vescovo: "I triestini - ha detto il finiano - non lo deluderanno, anche perchè i valori non devono essere solo proclamati e sbandierati, ma realmente vissuti".
Prima D'Alema - affiancato dai dirigenti del Pd ma non dal candidato Cosolini - era tornato a chiedere un'alleanza di tutte le opposizioni per battere il premier, aveva riconosciuto il peso del "test politico" senza dimenticare il voto in chiave locale, "per far decollare Trieste", finora "penalizzata dal centrodestra e dal Governo".
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