Elezioni, aperta la caccia ai voti del Tlt
Il voto indipendentista fa gola a molti. E la caccia è già partita. Il sospetto l’ha sollevato il senatore del Pd Francesco Russo chiamando in causa la Lega Nord e il Movimento 5 Stelle per la solidarietà espressa nei confronti degli indipendentisti del Tlt messi sotto inchiesta dalla magistratura. «Capisco che strizzare l’occhio ai militanti del Mtl e Territorio Libero3 possa essere utile per racimolare qualche centinaio di voti alle prossime elezioni, ma credo che Fedriga e Menis dovrebbero trattare con minore disinvoltura un tema che se assecondato creerebbe evidenti imbarazzi. Come possono due partiti rappresentati nel parlamento nazionale prendere le difese di un movimento che invoca il distacco di Trieste dall’Italia?».
Domanda pertinente, ma non è una novità per la politica italiana. La Lega Nord, fin dalle origini, è sempre stata partito di secessione e governo. Il fenomeno dell’indipendentismo triestino, in crescita verticale fino alla scissione di fine giugno, si trova ora spaccato in due (Mtl e Territorio Libero³) nel bel mezzo di una guerra di veleni e in gioco al massacro ancora in corso. Il bacino elettorale resta interessante. Le 8mila presenze in piazza il 15 settembre 2013 (primo anniversario festeggiato della nascita del Tlt), le 3mila in corteo l’8 dicembre (Ultimatum all’Italia) e le oltre 400 fisse al presidio del 10 febbraio (scadenza dell’ultimatum) sono numeri che nessun partito a Trieste è in grado di fare. E neppure a immaginare.
Il voto indipendentista rischia davvero di fare la differenza nelle urne del 2016: il pacchetto di voti (o non voti) determinante per fare eleggere il sindaco. «Un sindaco del Tlt con la fascia tricolore», come lo apostrofa Roberto Giurastante, sottolineando la contraddizione in termini. «Russo non merita un commento. Il M5S non è a caccia di voti. Ho difeso un principio: mi auguro che in questo Paese si possa ancora manifestare liberamente e in modo pacifico le proprie idee rispettando quelle altrui. Cosa che finora i movimenti indipendentisti triestini hanno sempre fatto» ripete Paolo Menis, capogruppo comunale del Movimento 5 Stelle. Un’alleanza elettorale tra il movimento di Grillo e quelli indipendentisti è fuori discussione. Nessun problema «su alcune tematiche come le speculazioni in Porto Vecchio ci sono delle convergenze. Sulla questione della sovranità italiana no. Su questa non abbiamo mai avuto dubbi. Inoltre se, come sembra ormai chiaro, Territorio Libero3 di Potenza si presenterà alle elezioni, il voto indipendentista finirà a loro. Il resto sono solo fantasie».
Il Carroccio, invece, è meno distante a livello elettorale. «La nostra solidarietà non c’entra con i loro voti. Abbiamo difeso la libertà di espressione che vale anche se uno la pensa in modo diverso da me. Per il Pd. invece, vale a corrente alternata», spiega il deputato triestino Massimiliano Fedriga, capogruppo alla Camera dei deputati. «A Trieste la Lega è un movimento indipendentista storico. Il Mtl di Giurastante non vuole presentarsi coerentemente alle elezioni. Se qualcuno vuole votare Lega lo può fare. Gli altri si presenteranno da soli alle elezioni. Certo se il loro rappresentante è Marchesich (leader del Fronte dell’indipendenza ed ex leghista) tanti auguri e grazie. E soprattutto in bocca al lupo».
E la candidatura a sindaco? «Sono voci che girano - si schermisce Fedriga -. Mi sembra prematuro parlare di candidature . Ribadisco che per chiunque faccia politica, amministrare la propria città è la cosa più belle possa fare». Pierpaolo Roberti, segretario provinciale del Carroccio, conferma: «Non c’è nessuna apertura elettorale. Abbiamo espresso la nostra solidarietà perché secondo noi non vanno processate in alcun modo le idee. Mi sembra assurdo che nel momento in cui ci sono decine e decine jihadisti in giro per l’Italia si avvii un processo a 37 triestini per aver fatto a un corteo autorizzato». Un’alleanza elettorale è possibile nel nome del Tlt? «L’anima indipendentista è presente da sempre nella Lega Nord e questo ci lega a questi movimenti. Per il resto ci sono visioni diverse su come arrivare all’indipendenza». Tutto qua, per ora.
«Se ci sono le basi comune e si vuole arrivare allo stesso risultato non si preclude la strada a nessuno. Il resto è fantascienza», chiude Roberti. La candidatura di Fedriga? «A me farebbe piacere, ma è l’obiettivo che conta». E un sindaco indipendentista? «Magari. Alle Lega non dispiacerebbe di certo». Al centrodestra chissà.
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