Elezioni a Trieste. La Lega: è Antonione il candidato migliore

Il Carroccio presenterà venerdì il proprio programma elettorale: «E ci aspettiamo che il Pdl lo sposi integralmente». Tra i punti previsti dai bossiani la «cacciata di amministratori di enti con bilanci in rosso»
Roberto Antonione
Roberto Antonione
C’è chi attende l’esito dei sondaggi. E c’è chi dei sondaggi non ne sentirebbe proprio il bisogno, ma si vede obbligato ad aspettarne il risultato ugualmente per dovere di alleanza. Pur avendo già una preferenza chiara. La Lega Nord anticipa di fatto la fumata bianca che uscirà dall’approfondimento pidiellino, da molti ritenuto in realtà l’ultimo tentativo dei “camberiani” di frenare - o meglio, stoppare - lo sprint in cui si è lanciato Roberto Antonione, e sceglie proprio il deputato gradito a Silvio Berlusconi. Per la Lega è lui il candidato sindaco di coalizione su cui sarebbe il caso di convergere. Di coalizione, appunto, più che del centrodestra, così spacchettato oggi anche in città da somigliare a un arcipelago.


PREFERENZA «Dall’inizio, Antonione è sempre stato la nostra preferenza», è chiaro il segretario regionale Pietro Fontanini. La parte dell’abbottonato la riserva a Massimiliano Fedriga: «Antonione è un nome sicuramente spendibile. Rispetto agli altri papabili ha un profilo più ampio, piuttosto che più alto. Nel senso - spiega il deputato e segretario provinciale leghista - che può riuscire a coinvolgere più parti dell’elettorato». Nessuna croce sopra gli altri nomi, anche se nello specifico su qualcuno non mancano le perplessità: «Piero Camber sarebbe una soluzione fortemente targata Pdl mentre sull’ipotesi Paoletti - dice Fedriga - ritengo che, con la nomina di Marina Monassi alla presidenza dell’Autorità portuale, risulterebbe quantomeno particolare vedere come candidato sindaco chi l’ha indicata per il Porto... Qualunque nome verrà fuori, valuteremo». «La nostra preferenza - così Fontanini - è per Antonione. Sugli altri nessuna porta chiusa per adesso. Poi vedremo...». Giulio Camber e le sue truppe sono avvisati.


TEMPI Certo, fosse stato per il Carroccio, la scelta in assoluto sarebbe caduta proprio su un padano (Massimiliano Fedriga, che peraltro nel sondaggio del Pdl è stato incluso come riferiamo qui sotto, o l’assessore regionale Federica Seganti) ma c’è un’alleanza da rispettare. E un consenso di cui tener conto: la Lega Nord sa di non poter vincere da sola a Trieste. E il segretario regionale Pietro Fontanini lo ricorda, forse pure ai suoi: «Andare da soli? È l’ultima ratio. Spero non accada». Ma siccome la speranza a volte non è certezza, c’è un aspetto da tenere ben presente. Ed è quello dei tempi. La Lega, nella sua versione più intransigente, “dura” come sempre la vorrebbe il senatùr Umberto Bossi, era stata esplicita prima di Natale: «O si decide entro il 31 gennaio o scenderemo in campo da soli», Fedriga dixit. Era il 20 dicembre. A distanza di poco più di un mese, ecco la Lega nella sua versione ammorbidita. Paziente sì, ma non troppo: «Il Pdl ci ha chiesto una proroga fino al 15 febbraio. L’abbiamo accettata. Ma quel termine è perentorio». Più in là, il Carroccio non è disposto ad andare. «Dobbiamo aspettare. Speriamo che tutto si concluda nel più breve tempo possibile...», dribbla con eleganza il problema tempistiche Fontanini. Si evince che entro metà febbraio l’esito del sondaggio pidiellino dovrà atterrare sul tavolo leghista. Pena, un ulteriore frazionamento nel centrodestra locale.


PROGRAMMA Che la Lega stia scalpitando per dare il via a quella campagna elettorale già avviata da alcuni rivali (su tutti Roberto Cosolini e Franco Bandelli) non è un mistero. Tanto che la presentazione del programma elettorale del Carroccio è in calendario «per venerdì», svela Fedriga. E proprio questo è un altro tema su cui si misurerà la solidità dell’asse con il Popolo della Libertà. «Ci aspettiamo che il Pdl sposi integralmente il programma - è la sottolineatura senza fronzoli del deputato padano -. Sui contenuti ci confronteremo comunque con categorie e cittadini, invertendo le logiche del passato». Punti, ma quali? «Dalla rivisitazione della macchina della pubblica amministrazione con la cacciata di presidenti e amministratori di enti che presentino bilanci in rosso o in peggioramento, all’istituzione di un ufficio trasparenza che pubblicizzi le spese affrontate dai diversi assessorati. E ancora - continua Fedriga - il blocco su tutte le consulenze, un piano per la rivisitazione della mobilità cittadina con traffico, pedonalizzazioni e parcheggi, il restyling di zone verdi e delle brutture architettoniche tipo piazza Vittorio Veneto e piazza Goldoni». L’elenco non è finito. Niente male per un’anteprima: «Proponiamo inoltre un nuovo piano di controlli della polizia locale sulla presenza di stranieri in alloggi cittadini, sia per quanto riguarda il loro reddito sia per il rispetto delle norme igienico sanitarie. Quanto alle politiche giovanili, vogliamo sia attivato un servizio di orientamento a studi e lavoro. Infine, la meritocrazia come base e riproporremo l’armamento dei vigili urbani».


IN COMUNE «Siamo disponibili a discutere tutti i nomi che ci saranno proposti alla candidatura a sindaco - osserva dal canto suo Maurizio Ferrara, capogruppo padano in Consiglio comunale e capolista della Lega in Comune alle prossime elezioni -, non siamo però disposti a fare passi indietro su alcuni punti fondamentali del programma per una città che vogliamo migliore. La tutela della nostra gente, la sicurezza, l’ordine, la pulizia e il rilancio imprenditoriale ed occupazionale sono più importanti per noi del nome di chi governerà la città nei prossimi anni».

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