Electrolux salva, firmato l’accordo a Palazzo Chigi
Gli operai polacchi non fanno più paura. L'accordo per Electrolux firmato ufficialmente a palazzo Chigi, alla presenza del premier Matteo Renzi, esclude delocalizzazioni e licenziamenti e garantisce 150 milioni di investimenti nei quattro stabilimenti di Porcia (Pordenone), Susegana (Treviso), Solaro (Milano) e Forlì che danno lavoro a oltre 6 mila persone fino al 2017. Le istituzioni contribuiscono con la decontribuzione dei contratti di solidarietà e agevolazioni per la ricerca, i sindacati accettano invece più flessibilità, in particolare sulle ferie, aumenti della produzione e un taglio dei permessi sindacali del 60%. Questo esito non era scontato. Da quando l'azienda ha aperto un'indagine sulla competitività degli impianti italiani c'è stato un braccio di ferro fatto di proposte shock come quella di Unindustria Pordenone per ridurre i salari, di scioperi per oltre 150 ore e di tensioni, anche tra le istituzioni e nel fronte sindacale. «Siamo molto felici di questo risultato per il quale ringraziamo azienda e lavoratori», ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio dopo la firma.
Ampio servizio nell’edizione in edicola e su tablet di venerdì 16 maggio
Riproduzione riservata © Il Piccolo