«Electrolux a Porcia, serve uno sforzo in più»
Era il primo tavolo di verifica sull’andamento del piano Electrolux, firmato nel maggio 2014 dopo una vertenza di quasi cinque mesi. Così ieri al ministero dello Sviluppo Economico, a sottolineare quanto il mondo politico nazionale guardi con attenzione all’esito di quel programma, c’era il parterre delle grandi occasioni. I due ministri “vigilanti” - Federica Guidi e Giuliano Poletti -, il viceministro Claudio De Vincenti, il sottosegretario Teresa Bellanova, il governatore della Regione Fvg Debora Serracchiani, i rappresentanti delle altre tre Regioni interessate (Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna), le segreterie nazionali Fiom-Fim-Uilm.
Il Governo ha preso atto che non emergono «elementi di criticità». Invece, a fronte del quadro moderatamente positivo descritto dal management aziendale, la Serracchiani, pur dando atto che il piano procede secondo previsioni, ha chiesto alla multinazionale svedese «uno sforzo ancora maggiore per Porcia, sia per quanto riguarda la reindustrializzazione dell’area sia per il reimpiego dei lavoratori».
Perchè - ha sottolineato a più riprese - la Regione Fvg «ha rispettato puntualmente tutti i suoi impegni»: rapporti con la Ue, ricerca e sviluppo, contratti di solidarietà, formazione e riqualificazione. Ma oggi le condizioni di mercato sono migliori, in Europa come negli States, favorite dalle misure assunte dalla Bce e dall’euro debole. Anche alla Guidi ha sollecitato un intervento «più incisivo», per sostenere le produzioni maggiormente innovative sfornate a Porcia.
Per Electrolux Italia ha parlato l’amministratore delegato Ernesto Ferrario, soddisfatto per come si va svolgendo l’applicazione del piano, per il quale nel 2014 l’azienda ha già investito 40 milioni. Interessante il riferimento al «contributo fondamentale» che la controllata italiana ha fornito ai risultati 2014 del gruppo. L’azienda ha precisato la situazione di Porcia, che nel 2015 produrrà 960 mila pezzi, in flessione rispetto al 1.100 mila del 2014: caleranno i modelli “standard” e si punterà su quelli di alta gamma. In un mercato ancora convalescente, hanno avuto successo le nuove produzioni Okomix e Okokombi, che nel periodo settembre-dicembre hanno messo a segno brillanti performance, rispettivamente +40% e addirittura 200%.
Il gruppo sta cercando una soluzione per allentare la presa dei 450 esuberi: uno degli impegni assunti era quello di trovare nuovi investitori nell’area di Porcia per assorbire 150 lavoratori. Electrolux sposterà un’attività dall’estero nella quale si risistemeranno una quarantina di addetti. Altri 50 potrebbero essere presi in carico da una produttrice di tubi afferente all’indotto Fincantieri. Per i restanti 60 dovrebbero ovviare progetti di start-up, però non ancora precisati.
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