Egitto, "scarcerato il consulente della famiglia Regeni"

I colleghi: rilasciato su cauzione. Ma il processo prosegue. I genitori di Giulio pronti a incontrare i pm egiziani che indagano sull'omicidio del loro figlio
Giulio Regeni
Giulio Regeni

IL CAIRO «Ahmed Abdallah, consulente della famiglia Regeni è stato scarcerato nella notte» fra sabato 10 e domenica 11 settembre. Lo hanno confermato i suoi colleghi precisando che il rilascio è avvenuto su cauzione.

Il presidente della Commissione egiziana per i diritti e le libertà (Ecfr) si trovava in carcere dal 25 aprile. Sabato un tribunale del Cairo aveva ordinato il rilascio di Abdallah e di altri quattro attivisti, accettando una richiesta presentata dai cinque contro la decisione della Procura. Le accuse a carico dei cinque restano ancora in piedi e il suo processo va avanti.

I Regeni: sì all’incontro con i pm egiziani
I genitori di Giulio Regeni

Sabato 3 settembre il tribunale del nord del Cairo aveva disposto il rilascio di Abdallah su una cauzione di circa mille euro, ma la procura aveva impugnato la decisione e due giorni dopo, lunedì 5, la Corte accettando il ricorso in questione aveva ordinato un prolungamento del fermo nei suoi confronti per altri 45 giorni.

Abdallah era stato arrestato il 25 aprile con l'accusa di attività sovversiva e partecipazione a manifestazione non autorizzata, del tutto scollegate al caso di Regeni.

Intanto i genitori di Giulio, Claudio e Paola Regeni, hanno fatto sapere nella serata di sabato 10 settembre che vogliono incontrare i magistrati egiziani. Una volontà, ha precisato la famiglia in una nota, che era già stata espressa alla procura italiana e al ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. La nota della famiglia è arrivata dopo che venerdì 9 settembre, al termine del vertice a Roma fra magistrati italiani ed egiziani, il procuratore dell'Egitto Nabeel Sadek aveva espresso il desiderio di incontrare la famiglia Regeni "per manifestare anche a loro l'impegno e la volontà di giungere alla scoperta e alla punizione dei colpevoli di un così grave delitto".

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