Effetto “tutor” sull’autostrada, gli incidenti calano di un terzo
L’ultimo a essere pizzicato sulla A4 un automobilista di Parma che correva a 190 chilometri all’ora. Il codice prevede stangate fino a 500 euro di multa e sospensione della patente per un anno
TRIESTE. Il furbetto correva a oltre 190 all’ora, su una Mercedes ultimo modello. L’uomo, di Parma, è stato pizzicato il 3 aprile scorso sulla A4, nelle vicinanze di San Pier d’Isonzo. Il tutor non ha perdonato: sospensione della patente da uno a tre mesi e 370 euro di multa. Poteva andargli peggio perché il codice prevede una stangata di 500 euro e fino a 12 mesi di stop per chi corre come un pazzo e supera di così tanto il limite dei 130. Lo salva quel 5% di tolleranza.
È l’ultimo caso, il più eclatante. Ma le cose, in autostrada, cominciano ad andare decisamente meglio. Le multe continuano a fioccare, certo, però gli incidenti sono in frenata. Per molti è come un riflesso condizionato: vedi il cartello luminoso e alzi il piede dall’acceleratore. “Controllo elettronico della velocità”, avverte la segnaletica di Autovie Venete. Lì da qualche parte, si nasconde una telecamera. E sottotraccia, sull’asfalto, ci sono i sensori. La paura di una multa pesante poi fa il resto, richiama nella psicologia pavloviana dell’automobilista una certa prudenza. Merito dei “Safety tutor” installati in giro per l’autostrada a inizio febbraio proprio per controllare il comportamento degli automobilisti. Funzionano e stanno già dando i primi frutti. A livello nazionale l’occhio elettronico ha consentito una diminuzione del 27% degli incidenti. Un trend che si conferma anche in Friuli Venezia Giulia sulla A4 e sulla A23: 145 i sinistri registrati tra ottobre, novembre e dicembre del 2010; 96 il totale per questi primi tre mesi dell’anno. In calo i danni ai mezzi (da 118 a 76) e il numero di feriti (da 26 a 20).
Le statistiche della Stradale dicono di più: nel tratto tra Lisert e Fratta, ad esempio, gli episodi più gravi sono stati dimezzati, passando da 102 a 49. Non è così però sulla A23: fra Udine e Tarvisio i sinistri sono saliti a 47, mentre negli ultimi tre mesi del 2010 si erano fermati a 43. Ma il tutor non si ferma e fa “strage” di multe e punti patente. Ben 1.691 le vetture pizzicate dalle telecamere tra il 2 febbraio e il 31 marzo. Una media di una trentina di sanzioni al giorno.
Il debutto stesso segnò subito un record: nel primo giorno di attivazione, quando ancora gli automobilisti non avevano fatto l’abitudine all’occhio minaccioso, i dispositivi collegati alla centrale di Roma erano riusciti ad accorgersi di 486 infrazioni in sole 6 ore. Lungo la A4 le multe sono schizzate a febbraio, toccando quota 866, per poi scendere alle 372 di marzo. Resta sempre meno incisivo l’effetto sulla A23, dove gli eccessi nei due mesi considerati hanno portato in entrambi i casi circa 220 contravvenzioni.
Sanzioni che, stando al codice stradale, arrivano a 35 euro quando si supera il limite dei 130 entro i 10 chilometri orari. 148 euro e 3 punti patente per chi va oltre i 40. Crescono proporzionalmente fino a toccare il tetto dei 500 euro per chi viaggia addirittura sopra i 60 chilometri rispetto al consentito. In questo caso scatta la decurtazione di 10 punti e la sospensione della patente da 6 a 12 mesi. Al furbetto di Parma è andata bene.
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