Effetto tagli: gli Ospedali scrivono il primo bilancio in rosso

Trimestrale chiusa con un passivo di 14 milioni. “Sotto” anche l’Ass Regione, stanziate ulteriori risorse: ma non si sa quanti soldi arriveranno
Le due torri dell'ospedale di Cattinara
Le due torri dell'ospedale di Cattinara

La sanità triestina, e non solo, si prepara a chiudere i bilanci 2014 con un “rosso” che storicamente mai s’era visto, diretta conseguenza di due fattori. Primo, il minor finanziamento assegnato dalla Regione di ben 100 milioni in totale sul territorio del Fvg, che ha significato meno 43 milioni per l’area vasta giuliano-isontina e nello specifico meno 14 milioni per gli ospedali, meno 14 milioni per l’Azienda sanitaria. Secondo, con l’assestamento di bilancio a luglio sono state assegnate risorse in più. Mai distribuite. I soldi sono stati accantonati e alle Aziende ospedaliere e sanitarie non è stato a oggi nemmeno comunicato quale sarà la somma. Si aspettano i consuntivi. Per pesare quanto risparmio è stato veramente raggiunto, quanta spesa non è comprimibile, di quanto è il deficit.

«Ospedali, a Trieste già tanti tagli»
Foto BRUNI TRieste 21 01 10 Ospedale Cattinara

Per adesso direttori generali e amministrativi se la vedono con le “trimestrali”, e mandano i documenti in Regione. «Il nostro bilancio sarà veritiero - dice il manager amministrativo dell’Azienda ospedaliero-universitaria Marino Nicolai -, il taglio di fatto è stato di 15 milioni, e l’ultima nostra trimestrale si è chiusa con un “rosso” di 14 milioni, un po’ siamo riusciti a stringere, facendo proprio i salti mortali, ma i Livelli essenziali di assistenza li dobbiamo garantire, sull’ospedale gravano i farmaci innovativi dai costi altissimi, e anche le alte tecnologie, e tutto ciò ha visto un incremento notevole dei prezzi, abbiamo continui traslochi di reparti per il restauro delle finestre a Cattinara, abbiamo trasferito attività al Maggiore, inaugurato il nuovo Polo tecnologico, portato alle torri la Medicina nucleare: cose che costano, e il bilancio era già fermo dal 2010, e da allora è gravato da obblighi di “spending review”». Aggiunge Nicolai: «Faccio il possibile, ma con 15 milioni in meno in un solo anno (solo Trieste ha avuto tagliato il 6% del finanziamento) vedo difficile non prevedere un deficit».

Il Consiglio approva la riforma sanitaria
Il consiglio regionale (Foto di archivio)

Intanto è arrivata la Riforma sanitaria, che a Trieste commissaria Azienda ospedaliera e Azienda sanitaria destinate a fondersi e a “incorporare” le cliniche universitarie, il minor finanziamento è stato il brusco anticipo. Anche Nicola Delli Quadri, direttore dell’Azienda sanitaria, che nel commentare i minori finanziamenti aveva parlato con preoccupazione a inizio anno della capacità di mantenere attivi tutti i servizi, affronta la stessa situazione, anche se il “territorio” afferma di essere riuscito fin qui a risparmiare ben 6-7 milioni di euro, la metà del “taglio”. Resta chiaro che l’altra metà, 6-7 milioni, sta andando a creare il “rosso”. Per lo meno facendo base sulle trimestrali già redatte, c’è ancora tempo per fare i conti fino alla fine del 2014. «La proiezione attuale - afferma Delli Quadri - è ferma al secondo rendiconto, quello di giugno, a fronte di 14 milioni in meno all’epoca ne mancavano 6 o 7, credo che la Regione attenda di vedere la terza trimestrale, coi dati fino a settembre, per capire chi ha più o meno bisogno di risorse. Per fortuna il bilancio si chiuderà a marzo, quindi il tempo c’è».

E i risparmi? Chi ha tirato tanta cinghia? I risparmi notevoli fatti dall’Azienda sanitaria «non hanno in alcun modo toccato i pazienti e i cittadini, nel campo di servizi diretti e indiretti - sottolinea il manager -, nemmeno in campo socio-assistenziale, o in quello della disabilità, e altri. Abbiamo agito sulla spesa farmaceutica, riducendo i costi e non il numero di medicine, e sul personale, che rimane a 1265 unità (il massimo consentito): non sono stati rinnovati i tempi determinati in scadenza. Poi, riduzione dei consumi. E rinvio delle manutenzioni».

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