Effetto Jobs Act, record in Fvg
TRIESTE. Novanta mila contratti a tempo indeterminato in più tra gennaio e agosto. É il quadro che emerge dall'Osservatorio sul precariato dell'Inps, secondo il quale nei primi otto mesi dell'anno sono stati aperti 1.164.866 contratti a tempo indeterminato nel settore privato, 319 mila in più rispetto allo stesso periodo 2014. Ma per valutare al meglio quale sia stato l'impatto delle misure approntate dal governo, bisogna anche tenere conto della crescita delle cessazioni dei contratti (1.073.203) e quindi del saldo netto, che è appunto di circa 90mila contratti. Per la prima volta dopo otto mesi, inoltre, le attivazioni superano le cessazioni. Nel conteggio della crescita dei contratti stabili va infine aggiunto il dato delle trasformazioni di contratti da tempo determinato (o apprendisti) a indeterminato: +331mila.
Numeri in aumento in Friuli Venezia Giulia sia sui contratti stabili che sulla formula dei voucher (lavoro accessorio). Lo conferma l'elaborazione del ricercatore dell'Ires Fvg Alessandro Russo su dati Inps. Nei primi otto mesi del 2015, la nostra si conferma tra l'altro la regione in cui si è registrata la maggiore crescita di nuove assunzioni a tempo indeterminato (sono state complessivamente 17.846), +84,5% rispetto allo stesso periodo del 2014 (l'Umbria, seconda, è al +61,6%), contro una media nazionale pari a +34,6%. L'incremento in termini assoluti è di oltre 8.000 unità. Rapporti di lavoro, precisa Russo, «attivati nel settore privato (esclusi i lavoratori domestici e gli operai agricoli) e negli enti pubblici economici».
Il risultato è particolarmente positivo anche perché questi dati non comprendono le trasformazioni a tempo indeterminato dei rapporti di lavoro a termine, incluse quelle degli apprendisti. I dati relativi alle variazioni contrattuali di rapporti di lavoro esistenti sono infatti disponibili solo a livello nazionale e mostrano anch'essi un significativo incremento (+14,9%). In Fvg le assunzioni a termine (oltre 47mila) costituiscono comunque ancora la quota maggioritaria, mentre prosegue il trend decrescente del ricorso al contratto di apprendistato (-8,4%), diventato sempre meno conveniente per le imprese. Secondo Russo, i dati inducono quindi a ipotizzare che le dinamiche osservate siano il risultato dell'effetto combinato degli sgravi contributivi e delle novità introdotte dal cosiddetto Jobs Act in tema di contratti a tempo indeterminato (in particolare il contratto a tutele crescenti). Per quanto riguarda la decontribuzione, si osserva che su 17.846 nuove assunzioni a tempo indeterminato effettuate in Friuli Venezia Giulia fino ad agosto, 10.713 (pari al 60%) hanno usufruito dell'esonero contribuito previsto dalla Legge 190 del 2014; oltre a queste ne hanno beneficiato anche 4.469 trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a termine.
Si può anche notare che nel primo semestre del 2015 la differenza tra le nuove assunzioni e le cessazioni dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato si è ridimensionata dopo un biennio di pesante passivo, ma rimane ancora negativa (-540 unità). E sempre nel 2015 si conferma la crescita esponenziale del ricorso al lavoro accessorio sia a livello nazionale che in regione. Il numero di voucher venduti in Friuli Venezia Giulia da gennaio ad agosto 2015 ha infatti superato i 3,3 milioni, con una crescita del 39,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso (934mila in più). Il numero di voucher venduti tra gennaio e giugno 2015 era stato di quasi 2,4 milioni (+40% negli anni precedenti in regione si è progressivamente passati da meno di 250.000 voucher venduti nel 2009 a 3,8 milioni nell'intero 2014. pcf
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