Effetto AcegasAps sui conti di Hera: nuove fusioni in vista
TRIESTE. Effetto AcegasAps sulla crescita dei risultati di Hera nel 2013: una vera cartina di tornasole del processo di integrazione con la multiutility triestino-padovana. La tabella di marcia stabilita nel piano industriale al 2017 procede spedita. Hera ha registrato ricavi per 4,6 miliardi di euro (+1,9%) e un utile netto adjusted (depurando il risultato delle componenti straordinarie) di 145,3 milioni (+32,7%). «Questi risultati già riflettono importanti benefici al nostro gruppo in misura superiore alle attese. Siamo molto soddisfatti delle strategie commerciali perseguite. É stato invertito il trend negativo delle attività di trattamento dei rifiuti mentre accelera la vendita dei servizi energetici», dice il presidente Tommasi di Vignano che ora punta a espandere il gruppo nel Veneto e nelle Marche. La fusione tra Hera e la multiutility friulana Amga, che sarà operativa da inizio luglio prossimo, potrebbe non essere l’ultimo atto della campagna acquisti del gruppo emiliano: «Non stiamo fermi -ha detto Tommasi- e nel momento in cui ci capiterà un’occasione propizia la valuteremo. Nel piano c’è la previsione di un’altra operazione di fusione a parte la conclusione con Amga». Intanto gli investimenti lordi del gruppo al netto delle dismissioni, e considerando anche l’integrazione di AcegasAps, sono cresciuti a quota 314,5 milioni. I debiti si sono ridotti a 91 milioni.
Per Tommasi, si chiude «con soddisfazione l’undicesimo bilancio consecutivo con segno positivo, ancora una volta più che compensando gli effetti negativi della persistente congiuntura macro-economica». I risultati 2013 del gruppo Hera consentono di guardare «con cauto ottimismo» allo sviluppo futuro» superato il guado della crisi dei consumi e della stagnazione produttiva nel Paese. Hera proporrà agli azionisti anche per quest'anno un dividendo di 9 centesimi «con il 5,5% del rendimento sul valore delle azioni alla fine del 2013». Nel messaggio agli azionisti, Tommasi di Vignano si dice «molto soddisfatto» dei risultati positivi dello scorso esercizio e sottolinea che la crescita del 25,5% del margine operativo lordo (830,7 milioni) «conferma gli obiettivi del piano industriale al 2017, anzi siamo oltre la metà del cammino quinquennale previsto». Sul fronte gas ed energia elettrica, ha spiegato il presidente, il gruppo Hera ha raggiunto il livello di 2 milioni di clienti «che le permette una posizione di assoluto rilievo nel panorama nazionale del settore».
Sul fronte dello shopping Hera punta a riprendere i negoziati per arrivare a un’integrazione con l’emiliana Aimag subito dopo l’estate, nel frattempo la multiutility bolognese punta a espandersi anche nel Veneto e nelle Marche, come ha confermato presidente, Tomaso Tommasi di Vignano, nel corso della conference call con gli analisti. Da fine 2009 Hera controlla il 25% del capitale della multiutility che opera nelle province di Modena e Mantova, ma non ha mai fatto mistero di volere arrivare a una integrazione vera e propria con Aimag, attiva nei settori dei servizi ambientali, ciclo idrico ed energia. Il tutto è rallentato dalle imminenti elezioni amministrative di alcuni comuni che controllano la società. «La maggior parte dei soci di Aimag andrà alle elezioni a fine maggio, ma comunque, subito dopo l’estate, è la data in cui rivederci e riprendere i ragionamenti che si sono interrotti», ha spiegato Stefano Venier, direttore generale Sviluppo e mercato di Hera.
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