Edilizia abitativa in stallo: crollo del 96% in dieci anni

A Monfalcone il comparto edilizio rimane in forte sofferenza.
Dalla crisi scoppiata nel 2008 non si è ancora usciti in città e a confermarlo c’è ora anche la restituzione da parte del Comune ai liquidatori della società Friulcos di 40mila euro di oneri di urbanizzazione primaria e secondaria già introitati per un ambito di edificazione in via San Nicolò, ad Aris, che in oltre dieci anni non è mai partito.
Il Prpc di iniziativa privata era stato approvato dal Consiglio comunale a dicembre del 2003 e la convenzione siglata nello studio di un notaio cittadino ad aprile del 2004 prevedeva la realizzazione da parte della società di opere di urbanizzazione primaria consistenti in uno spazio di parcheggio pubblico e nella realizzazione di un’area di verde pubblico.
La stessa convenzione aveva previsto, però, che parte dell’area a parcheggio e tutta l’area verde venissero monetizzati, perché la conformazione del lotto edificabile non avrebbe consentito la loro realizzazione. E gli oneri erano stati versati alla stipula della convenzione al Comune di Monfalcone che ora si trova a doverli restituire.
Del resto le entrate comunali da oneri di urbanizzazione (e da condono) sono progressivamente calate in questi ultimi anni. Nel 2013, inoltre, rispetto a un introito previsto di 328 mila euro, la riscossione è stata pari a 216.500 euro, centomila in meno.
La previsione di competenza per il 2014 si assesta non a caso 242 mila euro, una soglia estremamente bassa. D’altra parte l’unica riconversione con ricostruzione di un certo volume realizzata in questi ultimissimi anni a Monfalcone è stata quella dell’ex “fabbrica del ghiaccio” alle spalle della stazione ferroviaria in via Romana. Il grande complesso residenziale “La Rocca” di via Rossini, che doveva sorgere al posto dell’ex ospedale, e gli altri ambito “O” di espansione previsti dall'attuale Piano regolatore, quelli dell’ex Detroit di via Galvani e dell’area ex Gaslini di via Valentinis, rimangono tutti da completare, senza alcuna previsione certa di quando ciò potrà avvenire. Il discorso si applica soprattutto all’area dell'ex ospedale che ha visto edificati solo un supermercato, una palazzina residenziale e un edificio direzionale in parte ancora al grezzo e occupato solo parzialmente nel settore concluso.
Per quanto riguarda gli ambiti di espansione, cosiddetti “C”, previsti nel Piano regolatore Gentili, soltanto un terzo della destinazione residenziale già autorizzata è stata realizzata: si parla di sei ambiti parzialmente attivati rispetto ai 18 complessivi.
Sono ambiti di limitate dimensioni, che hanno visto l’avvio edificatorio tra l’area di via Crociera, via Trieste-Petrarca, Aris-San Polo.
Dagli 86mila metri cubi autorizzati per gli insediamenti residenziali nel 2001 si è passati del resto a soli 2.877 metri cubi del 2011.
Ciò sta a significare che in dieci anni il calo in fatto di costruzioni abitative è pari al 96,67%.
La situazione, invece, è rovesciata quando si parla di volumetrie industriali: rispetto ai 235.016 metri cubi autorizzati nel 2001, si è raggiunto il picco massimo nel 2009, a fronte di 821.560 metri cubi di costruito legato all’insediamento della Mangiarotti.
Laura Blasich
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