Edera lascia la giunta Cosolini e tenta la “scalata”
Una questione ormai di ore. Di qualche giorno al massimo. Le dimissioni dell’assessore Emiliano Edera dalla giunta comunale arriveranno a breve. Voci insistenti si rincorrono, tutte proiettate nella medesima direzione. Sembra a questo punto che, dopo i rumors delle scorse settimane, manchi solo l’ufficialità.
Pare che per portare a compimento il passaggio formale, il componente (ancora per poco) della squadra del sindaco Cosolini - titolare nell’esecutivo comunale delle deleghe a Sport, Decentramento, Servizi demografici, Servizi informativi e innovazione tecnologica - attenda solo che alcuni tasselli vadano al loro posto. E sono tessere che muovono lungo una doppia linea politica e istituzionale. La prima vede il sindaco impegnato a completare una serie di confronti personali (avviati proprio in questi giorni) con gli esponenti della sua maggioranza di centrosinistra sul tema “rimpasto”, operazione programmata in effetti dallo stesso primo cittadino nel post elezioni politiche. Con il voto per il Parlamento alle spalle, i tempi sono diventati maturi. Tempi, per Cosolini, di parlare con i “suoi” del nuovo assessore che prenderà il posto di Edera. Ma non solo: le uscite dalla giunta dovrebbero essere due (le indiscrezioni che filtrano da palazzo Cheba continuano a indicare in Elena Pellaschiar, assessore al Commercio e all’Artigianato, l’altra papabile a lasciare l’esecutivo). E gli ingressi altrettanti. Su questo argomento sono incentrati i colloqui voluti da Cosolini, memore forse delle “bacchettate” ricevute dagli alleati in tema di condivisione mancante in occasioni passate. Novità potrebbero arrivare entro la fine della settimana.
La seconda linea dai tasselli ancora disordinati è quella che sta percorrendo Edera ed è disegnata dalla sua volontà, ambizione di candidarsi alle regionali di aprile. E anche qui presumibilmente rimane qualcosa da definire, per l’assessore uscente. Posta la sua insofferenza mai celata sulla scelta dell’Idv di sposare il progetto Rivoluzione civile, bocciato dal voto alle politiche. Alle regionali, Edera non si presenterà con l’Italia dei valori, questo è scontato. Sarebbe un controsenso. «Sicuramente se mi candiderò sarà in una realtà che risponda appieno alle mie idee, ai miei valori e ai miei programmi», aveva detto cinque giorni or sono. Con chi si schiererà, però, è ancora un punto interrogativo. Che il diretto interessato non scioglie. Così come non smentisce l’imminenza delle proprie dimissioni dalla giunta: «Se dovessi prendere delle decisioni, le comunicherò a momento debito». È questa l’unica frase con cui Edera ha risposto ieri a domanda diretta. Per il resto bocca cucita, a riprova di come il momento sia particolarmente “caldo” sul piano politico. Nella consapevolezza che candidatura in Regione e assessorato in Comune non possano viaggiare assieme. «Il sindaco è stato chiaro sin dall’inizio del mandato: se qualcuno decide di candidarsi alle elezioni, deve dimettersi dalla giunta», era stata un’altra sottolineatura di Edera meno di una settimana fa.
Ma i retroscena dicono anche che Cosolini sia pronto a cogliere la classica palla al balzo, coniugando al desiderio di Edera di tentare la corsa verso piazza Oberdan le perplessità sommate con l’andare dei mesi sull’operato del suo assessore. Le ultime, in ordine di tempo, quelle generate dalla “cerimonia di inaugurazione” dello stadio Grezar, organizzata per consegnare la pista di atletica alla Fidal ma con tutt’attorno il cantiere ancora aperto. Un’inaugurazione di un’opera da completare, una sorta di inedito. Con lavori da ultimare nel giro di due anni, a meno di nuovi rallentamenti.
E pure l’interim di Cosolini alla Cultura è agli sgoccioli. Ieri, infatti, il sindaco ha annunciato pubblicamente - durante l’evento “+Idee +Km: per vincere e governare” al Savoia - che la delega andrà a un assessore che se ne occuperà «a tempo pieno». Concetto ripetuto e rafforzato via twitter: il prescelto sarà «estremamente esperto».
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